«La Regione Lazio non ha alcuna responsabilità circa la decisione unilaterale dell’azienda San Raffaele di sospensione delle attività dovuta a una grave mancanza di liquidità. La situazione di crisi si è determinata poichè le somme vantate dal San Raffaele, pari a oltre 11 milioni di euro, derivano da fatture della Asl Rmh su cui vi è stato un recente giudizio del Tribunale Civile di Roma che in data 21 marzo ha rigettato le istanze del San Raffaele Spa».
Lo afferma in una nota la Regione Lazio. «Pertanto quelle cifre non sono somme esigibili dall’azienda che potevano essere inserite tra i crediti ed entrare nel processo amministrativo del dl 35. Ad oggi all’azienda San Raffaele sono stati liquidati oltre 31 milioni di euro e altri cinque sono in pagamento. Abbiamo, infatti, richiesto alla Asl di Frosinone di accelerare le procedure di liquidazione e ottenuto rassicurazione che ciò verrà fatto entro i prossimi due giorni in riferimento al rateo di maggio – continua la nota -. Per questo rispediamo al mittente le accuse relative alla mancata osservanza di accordi».
«La Regione Lazio non è un bancomat, ma è impegnata nella risoluzione delle problematiche nel rispetto delle regole e dei ruoli – conclude la nota -. Il nostro lavoro non si è mai fermato e puntualmente si sta verificando, in queste ultime ore, la situazione creditizia delle Asl nei confronti del Gruppo San Raffaele. Chi fa impresa non può pensare di trasferire alla pubblica amministrazione il rischio di impresa o la mancanza di liquidità». (Fonte Dire)