"Roma non è esente dai rischi legati al dissesto idrogeologico”. A lanciare l’allarme è stato Eugenio Di Loreto, geologo romano e consigliere nazionale dei geologi, nel corso di un incontro tra i rappresentanti del Cng e dell'Ordine dei geologi del Lazio con l'assessore all'ambiente di Roma, Estella Marino.
Di Loreto ha ricordato come nel territorio cittadino siano avvenute frane (nelle zone di Monteverde, Monte Mario, viale Tiziano) alluvioni (dei fiumi Tevere e Aniene), allagamenti (San Paolo, Portuense, Via Tiburtina) ed eventi sismici (come quelli di Castel Romano e Boccea). "Inoltre – ha proseguito – c'è il suo sottosuolo con i cedimenti del terreno e crollo di cavità sotterranee (quartieri Appio, Tuscolano, Tiburtino, Prenestino e Casilino) o le emanazioni gassose post vulcaniche (zone ai confini con i Comuni di Marino, Ciampino e Pomezia, Fiumicino) o ancora gli inquinamenti delle falde acquifere (Malagrotta). Sono fenomeni naturali che diventano catastrofi cioè un problema di grande rilevanza sociale, quando interessano zone antropizzate, a causa di politiche di uso del territorio irresponsabili che producono elevati costi per la collettività".
Adesso sembra arrivare una svolta importante con l’intenzione da parte del comune di avviare un’attività di monitoraggio e prevenzione. “In una città molto complessa dal punto di vista idrogeologico, come Roma – ha spiegato l'assessore Marino -, investire su programmi di prevenzione è l'unica strada per assicurare maggiore sicurezza ai cittadini e per evitare gli eventuali costi a seguito di danni dovuti a criticità sottovalutate". "Il primo incontro con il presidente dell’Ordine dei geologi del Lazio, Roberto Troncarelli e con il consigliere nazionale Eugenio Di Loreto – ha continuato Estella Marino – vuole avviare un percorso di collaborazione in cui, oltre al Consiglio nazionale dei geologi, vorrei convolgere anche il mondo delle università".
Soddisfazione è stata espressa dal presidente Troncarelli e dal consigliere Di Loreto al termine della riunione: "Riteniamo che l'incontro con Marino sia stato molto proficuo per le professioni e per lo stesso assessore – hanno affermato i rappresentanti della categoria dei geologi – al quale abbiamo evidenziato una completa disponibilità a fare la nostra parte per un percorso culturale di crescita sul tema della prevenzione delle calamità naturali".
I geologi hanno posto all'attenzione dell'assessore tutte le problematiche relative ai georischi. "È necessario avviare una seria politica di prevenzione delle calamità naturali – ha affermato Di Loreto – per limitare i danni e i disagi alla popolazione romana, per superare la logica dell’emergenza e le ingenti spese da sostenere". Un primo passo "che il Comune di Roma potrebbe fare – ha osservato Troncarelli – è quello di dotarsi di un servizio geologico ambientale, come in altre città europee, in vista della istituzione della Città metropolitana. Recentemente è stato espletato un concorso dal comune di Roma, si potrebbe attingere alla graduatoria (con ben 16 geologi idonei), inserendo almeno un geologo in ogni Municipio". Troncarelli, ha infine ricordato il percorso virtuoso intrapreso, alcuni anni fa, dal Comune di Roma attraverso il fascicolo del fabbricato al fine al fine di realizzare un check-up sulle abitazioni esistenti per individuare l’eventuale presenza di rischi.