Cremonesi non molla la poltrona della Camera di Commercio di Roma. Ma 20 soci lo hanno sfiduciato

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Sono ancora molte le poltrone chiave del potere romano che la nuova maggioranza dovrebbe occupare con i propri uomini. E' la legge dello spoil system, soprattutto quando i dirigenti da sostituire sono stati qualcosa di più di manager più o meno capaci e non solo uomini di fiducia del precedente sindaco. Fra questi il presidente della Camera di Commercio di Roma, Giancarlo Cremonesi, il quale oggi dichiara che nessuno lo può sfiduciare perché serve la maggioranza nel consiglio della CCIAA.

Cremonesi, che all'istituto delle dimissioni non ci pensa proprio, spiega che secondo l'attuale statuto il presidente non può essere sfiduciato perché servirebbe una maggioranza qualificata di 22 su 32 voti, ammesso che il documento che circola in questi giorni sia stato firmato da 20 consiglieri. Inoltre l'unico metodo previsto dallo statuto per cambiare la ''governance'', a giudizio di Cemonesi che se ne intende, è quello delle dimissioni della maggioranza dei consiglieri che, facendo decadere il Consiglio, consente di procedere a nuove elezioni e verificare il vero ''peso di rappresentanza'' delle associazioni in base a fatturato, dipendenti e contributi versati.

Intanto il documento, che vale come un atto politico di sfiducia nei suoi confronti, continua a circolare anche se non è stato ancora consegnato alla presidenza. Il bello di tutta la vicenda è che Cremonesi accusa i suoi oppositori di essere vittima di una smania di poltrone, mentre lui invece alla poltrona pare incollato per supremo senso del dovere.

E pensare che di poltrone in questi anni ne ha cumulate altre a cominciare dalla presidenza di Acea. Ma Cremonesi, indossati i panni di Catone il Censore, avverte che «in questo momento, le imprese romane hanno bisogno di tutto, fuorché di questi rituali da Basso Impero». Come se i tempi di Alemanno rappresentassero il periodo aureo della Roma repubblicana o gli splendori dell'epoca augustea. Ma ci faccia il piacere…. 

gl

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