Cento giorni con poche delibere, ma Ignazio Marino è soddisfatto

Sui rifiuti il sindaco ha assicurato «Roma non farà la fine di Napoli» e dice che risolverà il problema della pulizia. Anche sull'urbanistica ha spiegato di aver fermato nuovo cemento

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Il sindaco Ignazio Marino sembra voler prendere le distanze dalle diatribe congressuali del Pd, diatribe peraltro sopite dall’incertezza della sorte del governo Letta. Così ieri tirato in ballo a Radio Capital sulla boutade di Renzi che il Pd in caso di elezioni “asfalterà” il Pdl, molto saggiamente fa sapere che lui intanto deve «asfaltare le strade di Roma». Questione piuttosto urgente per la nostra quotidianità. Poi, sempre per restare sul concreto, in tema di rifiuti ha assicurato che «Roma assolutamente non farà la fine di Napoli». La soluzione è quella recentemente appaltata dall’AMA per il trasferimento degli stessi in Romagna e Piemonte, ma che lui avrebbe già studiato nell’agosto scorso e ha promesso che «entro qualche mese» risolverà anche il problema della pulizia di Roma, tuttavia con l’avvertenza che «nessuno pretende che un problema come questo, che c’è da diversi anni, sia risolto in pochi giorni». Ma dopo qualche mese il sindaco vuol far vedere che ha pedalato davvero e afferma che in poche settimane ha rimesso in moto la Capitale e bloccato milioni di metri cubi di nuovo cemento nell’agro romano. Anche se non risultano delibere specifiche in una materia che pare ancora al vaglio dell’assessore Caudo. Insomma, 100 giorni che segnerebbero già una svolta urbanistica. Infine parlando ancora dei risultati nei suoi primi 100 giorni, superate le polemiche sulla pedonalizzazione di via dei Fori, ha ricordato che la nuova Amministrazione ha riavviato con un vero contratto la metro C, la cui tratta fino a San Giovanni sarà pronta il 30 giugno 2015 e che «era entrata nelle sabbie mobili a causa degli accordi a tavolino tra precedente amministrazione ed imprenditori».  Poi, ha aggiunto, «abbiamo risolto altri problemi importanti, penso all’emergenza abitativa. Prima il Comune pagando 35 milioni aiutava 1.400 famiglie a costi esorbitanti per i residence. Ora con la stessa cifra, grazie ai buoni casa, ne aiuteremo il triplo». Affermazione che non comporterebbe alcun risparmio per il Comune come era stato assicurato in campagna elettorale. 

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