Il ragioniere generale del Comune di Roma Capitale Maurizio Salvi è dirigente importante assai, quello tanto per intenderci, la cui firma è indispensabile per chiudere il disastrato bilancio del Campidoglio. Eppure già un paio di giorni fa alcuni quotidiani romani annunciavano in tono quasi trionfale (giusto per dare addosso al sindaco Marino che con la stampa non se la passa affatto bene) le sue dimissioni. Minaccia o realtà? A quanto ci risulta per ora solo minaccia che potrebbe venir ufficializzata da un momento all’altro ove non si verificassero alcune condizioni. Vediamo quali.
Secondo quanto riportato dalla impertinenti gazzette Salvi si sarebbe scontrato con l’assessore ai trasporti Guido Improta sulla firma di fatture milionarie a favore dei costruttori della metro C. Richiesta che il ragioniere generale avrebbe respinto con l’argomentazione che lo stato del bilancio è quello che è, talmente disastrato da non poter saldare nemmeno parte degli arretrati delle cooperative sociali ormai ridotte alla canna del gas.
Ma soprattutto perché il decreto del Governo che scarica la gestione dei 600 milioni di debito accumulato sotto la gestione Alemanno sulla gestione commissariale, non è ancora stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Condizioni sine qua non per soddisfare le richieste di Improta ed evitare le dimissioni di Salvi. Ci dicono che al momento nessuno l’ha chiamato per farlo recedere dalla sua perniciosa decisione, men che mai il sindaco ancora impegnato nel suo viaggio della memoria nei lager nazisti. Ma si può ragionevolmente ritenere che le sue dimissioni rientrino. Semmai si può dubitare della sua sorte dopo l’approvazione del bilancio capitolino che dovrà avvenire entro un mese circa.
Nel frattempo pare che il suo ufficio anche grazie al solerte intervento del segretario generale Liborio Judicello con il probabile assenso del capo di gabinetto Luigi Fucito stia perdendo qualche pezzo importante. Infatti fra i suoi dirigenti pare che il vice ragioniere generale Carlo Alberto Pagliarulo insieme a Stefano Fermante e Marcello Corselli vengano spostati ad altri incarichi di controllo sui municipi. Da sottolineare che sia Salvi che Judicello hanno accompagnato magnum cum gaudio la sindacatura di Alemanno il che di per se non significherebbe molto, a meno che il sindaco Marino non approfitti della prossima sistemazione della macrostruttura (cita correlato in pagina) per sostituire anche i due massimi dirigenti amministrativi. Staremo a vedere ma la rotazione dei ruoli apicali è una prassi consolidata quando cambia il manico delle amministrazioni.