«Lo dico una volta per tutte: noi costruttori non vogliamo più edificare nell’Agro Romano» scandisce il presidente dell’associazione dei costruttori romani (ACER) Edoardo Bianchi denotando una notevole insofferenza verso lo stereotipo del costruttore/speculatore che popola la campagna romana di villette a schiera invendute. E tutto il suo intervento in apertura di assemblea della categoria all’Auditorio, inaugura un nuovo capitolo, a cominciare dallo stretto rapporto di collaborazione instaurato da tempo anche con l’amministrazione comunale.
Bianchi ricorda gli errori del passato, il debito monstre del Comune che addirittura risale al sindaco Signorello(1985). Il dato che più emerge dalla sua analisi è proprio la mancanza di certezze. E proprio per questo afferma che il piano regolatore del 2008 non si tocca. Regole che vogliono dire pagamenti certi, gare d’appalto indette e assegnate ai vincitori, piani e progetti che vengano attuati in tempi ragionevoli. Sulla trasparenza e le regole interviene anche il sindaco Marino ricordando il patto civico siglato da Luigi Petroselli con l’Acer quando la città aveva un’enorme domanda abitativa inevasa.
Il Governatore Zingaretti rassicura sulla collaborazione tra Roma Capitale e Regione Lazio senza contraddizioni fra la squadra che lavora per la Regione e quella all’opera per il comune. Zingaretti concorda con l’impostazione del sindaco e annuncia che presto verrà presentato un Testo unico per l’urbanistica che cancellerà 70 leggi regionali e offrirà un punto di riferimento per superare le lungaggini burocratiche. Mentre parla Edoardo Bianchi, una ragazza si sente male e viene portata fuori a braccia. Il Sindaco ha uno scatto e si avvia verso la platea, lo fermano, evidentemente c’è un altro medico. Le abitudini sono dure a morire…