La Roma del futuro? Sceicchi ed Emiri alla corte di Ignazio Marino

Il sindaco parla del futuro parco archeologico ma evita di toccare i grandi problemi della città

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Una veduta aerea del Colosse nel futuro parco archeologico

Emiri, multinazionali e filantropia in vista per il parco archeologico più grande del mondo. Con questa prospettiva il sindaco Marino guarda avanti nel suo mandato e non nasconde, dietro al progetto del super-parco turistico tra Piazza Venezia e l’Appia antica, di ambire persino a un secondo mandato da primo cittadino. Il tema è forse un po’ prematuro, ma tant’è. Sul tavolo del sindaco resta comunque il solito tema, quello dei soldi che non ci sono. E che vanno cercati (perlopiù) fuori dall’Italia, a colpi di diplomazia e applicando la regola del “non si butta via niente”.

Ecco dunque ripescato dall’era Alemanno (dall’incontro di circa un anno fa) il rapporto con l’emiro del Quatar. Ai primi di ottobre Marino aveva incontrato un principe saudita, e poi ancora contatti in corso con Emirati arabi, Azerbaigian, Coreani, Giapponesi, svedesi, vietnamiti. E ovviamente con quegli imprenditori italiani che volessero entrare, in una prospettiva di beneficenza, nel grande progetto che per il sindaco chirurgo e ciclista potrà prendere forma «nei prossimi 15-20 anni». Il riferimento a “Caltagirone mecenate” sul Corriere non è affatto casuale, mentre per Della Valle l’operazione Colosseo è già partita dopo le difficoltà e le polemiche che tutti ricordano.

L’idea del sindaco Marino è comunque suggestiva e parla ancora una volta di strade pedonalizzate, aperte ai turisti per saldare tra loro monumenti come la Domus aurea, il Palatino e il Colosseo in un unico spazio fruibile a piedi. La prima che potrebbe essere restituita è via dei Cerchi, a comporre un vero parco storico-archeologico in pieno centro, altro che i posticci progetti dell’era Alemanno di cui peraltro sembra non essere rimasta traccia alcuna. Intanto però la realtà è ben diversa: nell’area dei Fori la pedonalizzazione è ancora agli inizi e solo a fine anno si vedrà se con nuovi marciapiedi e altri provvedimenti si avrà più spazio reale per i pedoni.

Da settembre il traffico nella zona di via Merulana e San Giovanni risulta a giorni intollerabile, e l’automobilista che facendosi largo nel caos cerca l’incidente o l’ostacolo al suo procedere, non lo trova quasi mai. Intanto i cantieri della sempre più fantomatica metro C resteranno sui Fori imperiali per almeno altri sette anni, a rimandare a lungo la visione idilliaca del “parco archeologico”. Insomma, ben vengano le idee di grandezza per la capitale d’Italia e i progetti a lungo termine, ma dopo il difficile bilancio appena chiuso e un’emergenza finanziaria che continuerà anche nel 2014 ad attanagliare la capitale, le parole di Marino non spengono le incognite di una capitale assediata dai soliti problemi: traffico, trasporti pubblici sempre più inefficienti, raccolta differenziata scarsa e emergenza rifiuti sempre in agguato, municipalizzate da risanare e consigli di amministrazione da rifare. Se un parco archeologico potesse bastare forse tacerebbero anche le voci sul possibile rimpasto….

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