La Lega Nord, si sa, sempre prodiga di consigli per scassare gli zibidei al sud e a Roma questa volta propone un emendamento alla legge finanziaria per autorizzare l’Anas ad “applicare il pedaggio sulle autostrade e sui raccordi autostradali a gestione diretta” sulla base di un elenco con venti tratte. Le prime due (guarda caso) riguardano il Grande raccordo anulare e l’autostrada per Fiumicino, le altre sono l’autostrada che collega Salerno a Reggio Calabria e alcuni altri tratti autostradali al sud più tre al nord tanto per fare un pò di moina. Firmatario lo sconosciuto capogruppo del Carroccio Massimo Bitonci.
Il sindaco Ignazio Marino educatamente osserva che questa bella pensata comporterebbe «molti più danni all’utenza rispetto agli ipotetici benefici di cassa» e ricorda che «tutte le grandi Capitali europee e le maggiori città del mondo hanno arterie simili al GRA capitolino e che in nessuna di queste si paga un pedaggio.» Comprendiamo la vocazione esterofila del nostro sindaco ma ci sorprende che non abbia indicato al solerte Bitonci la possibilità di far pagare il pedaggio su tutta Tangenziale di Milano che ha la stessa funzione del GRA de noantri.
Eppure ci fu un tempo in cui le due capitali, quella vera e quella morale, dialogavano. Cominciò Alemanno che si andò a studiare il sistema di smaltimento dei rifiuti a Milano senza grande costrutto. Per non parlare di Renata Polverini che propose addirittura, con evocazione infelice, la costruzione di un asse fra Lazio e Lombardia. Sino alla sbrodolata collettiva di pajata davanti a Montecitorio. Finito il breve idillio manca solo il ritornello di Roma ladrona ad alimentare il mito di una Lega ridotta al 4% dei consensi che sopravvive alle camere e governa la Lombardia solo per la benevolenza del Cavaliere. E proprio per questa che appare una provocazione del Bitonci verrebbe voglia di dirgli in puro lumbard de Milan: ma va a da via i ciap.
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