Bilancio Roma, si prepara il maxiemendamento. Voto entro venerdì notte

Lo scontro di mercoledì tra maggioranza e opposizione si è concluso con la riduzione degli Odg a 720

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Si riparte giovedì pomeriggio in Aula Giulio Cesare per l’approvazione del Bilancio con il 99 per cento degli ordini del giorno abbattuti. Oggi a partire dalla 15 sarà la volta dei 720 ordini del giorno collegati al bilancio ”sopravvissuti” che verranno messi al voto. L’annuncio arriva direttamente dal presidente dell”Assemblea capitolina, Mirko Coratti, che in mattinata ha aperto e sospeso subito la seduta.

Nella giornata di mercoledì, dopo la bagarre e il caos in aula con l’opposizione che ha protestato fortemente per le scelte della maggioranza di eliminare quasi tutti gli ordini del giorno e passare al maximendamento, la situazione ha visto alla fine, degli oltre 150mila ordini del giorno presentati, dichiarati legittimi appena 720. Bloccata l’iniziativa clamorosa della Lista guidata da Alfio Marchini, con circa 96mila atti fermati.

Dei 720 ammessi ben 655 odg sono stati presentati dal consigliere Dario Rossin di Fratelli D’Italia. Gli altri arrivano dall’ex primo cittadino Gianni Alemanno (18), 11 di Sveva Belviso che è entrata a far parte del nuovo gruppo di Ncd (Nuovo Centro Destra)  e infine Lavinia Mennuni (4, Ncd) e Giordano Tredicine (5, Pdl). L’opposizione ha ancora a disposizione circa9 ore per l”illustrazione degli odg. In questo lasso di tempo le opposizioni potranno illustrare i loro punti di vista sugli Odg messi in discussione, dopodiché verranno messi a votazione in batteria.

Nel frattempo sarà nuovamente convocata la giunta che tra oggi pomeriggio e domani dovrà approvare il maxiemendamento da portare in aula all’attenzione dei consiglieri capitolini. Nonostante le proteste il sindaco Marino si è detto disponibile a verificare le proposte provenienti dall’opposizione, ma anche in aula il percorso del maxiemendamento non dovrebbe subire scossoni. Restano in questo bilancio difficile poche certezze, come i pochi fondi in più al sociale e nessun taglio ai municipi. Per il resto tutti i settori dell’Amministrazione subiranno tagli, a partire dagli uffici di Assemblea e Sindaco che vedranno riduzioni di budget attorno al 50 per cento.

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