C’erano proprio tutti alla conferenza stampa di sabato pomeriggio che Ignazio Marino ha convocato dopo l’approvazione del bilancio 2013. Assessori, capigruppo, presidente d’aula, ma soprattutto lei, Daniela Morgante, che è la vera vincitrice di questa travagliata vicenda. Apprezzamento che il sindaco non ha mancato di ribadire quasi a dissipare le voci di contrasti e di una possibile rimozione del suo assessore.
Marino ha ripercorso le tappe che hanno portato alla approvazione del bilancio dopo che Alemanno non era riuscito o non aveva voluto entrare nella partita, lavorando in dodicesimi che nemmeno tenevano conto del mancato trasferimento di 500 milioni deciso dal governo Monti. Non solo, ma ha respinto le accuse di negligente ritardo nella presentazione del bilancio. Anzi, ha dimostrato quanto lavoro è stato fatto con il governo per riaggiustare i conti della gestione commissariale del debito sulla quale sono stati caricati altri 400 milioni.
Riaggiustare un bilancio siffatto è stata una impresa difficile senza aumentare le tasse, ha precisato l’assessore Morgante, eccetto quello 0,30 sulla tariffa dei rifiuti che peraltro andrà al Governo. Si è operato anche sul contenimento della spesa ma senza intaccare i servizi essenziali che alla fine della gestione Alemanno erano pressoché sprovvisti di copertura. Sul versante delle entrate si è ridimensionata a 100 milioni l’entrata prevista per le multe arretrate accantonando gli altri 216 su un fondo di garanzia.
Marino non si è nascosto le difficoltà a quadrare i conti per il 2014 ma si è anche impegnato a presentare il preventivo entro le prime settimane del gennaio prossimo rivendicando il rigore con il quelle la Morgante ha verificato i conti con il supporto del governo. Quanto ai ricorsi il sindaco si è detto perplesso di fronte ad una iniziativa di chi è stato corresponsabile del disastro finanziario.
Mentre la Morgante ha avuto parole di apprezzamento per l’atteggiamento responsabile dei grillini di cui ha condiviso le posizioni sui costi della politica, con evidente riferimento alla “manovrina” che per consuetudine riservava fondi a tutti i consiglieri per “pasturare” i loro territori. Alla fine della conferenza stampa Ignazio Marino è stato altrettanto chiaro nel respingere, almeno per il momento, ogni ipotesi di rimpasto. «Squadra che vince non si cambia» ha detto testualmente. Sempre che l’approvazione di questo bilancio anziché un atto dovuto, pena il commissariamento, sia stata una vittoria.
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