Ignazio Marino negli Usa con il Galata morente

Viaggio del sindaco di Roma per accompagnare l'opera e attrarre nuovi investimenti

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Ammerica, Ammerica. Il fascino della Grande Mela, di Washington, Los Angeles  attrae inesorabilmente i majors  capitolini, da Veltroni in poi, che non perdono occasione per visitare, studiare e apprendere dal modello di quelle grandi metropoli. Oggi la Mela è governata dal “rosso” De Biasio, inevitabile quindi che il demi rouge  Marino vi si recasse.

Per di più lui,  americano d’adozione e grande estimatore del modello di vita USA, non può mancare il trionfale ritorno nella terra che lo vide chirurgo d’eccellenza. Questa volta, chiuse le vicende del bilancio ed evitato un rimpasto di giunta,  ci va per accompagnare il Galata morente prestato  alla National gallery of art di Washington.

Una occasione per incontrare filantropi e imprenditori che guardano con interesse alla nostra città. La messianica  trasferta punta ovviamente  ad attivare nuovi canali di dialogo e scambio con gli Usa «allo scopo di incrementare i flussi turistici e attrarre nella Capitale investimenti che possano contribuire al rilancio economico della nostra città.» Insomma una visita salvifica per ottenere dollari dallo  zio d’America che filantropicamente dovrebbe dare una mano a questa città.

L’iniziativa è lodevole, ma pecca di poca originalità perché  anche Gianni Alemanno nel luglio 2009 incontrò  il primo cittadino di Washington  DC, Vincent Gray, per organizzare la spedizione della Venere capitolina il cui sbarco negli USA Gianni accompagnò successivamente nel giugno del 2011 quando al suo ritorno comunicò che i taxi della Grande Mela facevano schifo. Poi si recò ancora negli States nell’agosto del 2012, questa  volta  sponsorizzato dai Cavalieri di Colombo, potente organizzazione italo americana nota per i suoi legami Vaticani e l’impronta reazionaria dei sui aderenti.

Allora il sindaco di Roma arrivò sino al Getty Museum di Los Angeles, dove veniva inaugurata la mostra dedicata al gruppo marmoreo “Il leone che azzanna il cavallo” restaurato proprio dai  Cavalieri. Venere, Leone e oggi Galata, ogni opera un viaggio della speranza per i nostri sindaci.  Quanto ai dollari e agli investimenti qui da noi  non se ne sono ancora visti in mancanza di progetti appetibili per la finanza internazionale. Eppure Marino ci punta convinto che il filantropico  esempio di Della Valle per il Colosseo possa attrarre quattrini alla futura “città dei fori” che ha in mente. Ci dicono che oggi il business e gli investimenti si spostano con internet, ma volete mettere? Che figata portarasi in giro il Galata.

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