Roma capitale, bocciato Caudo l’assemblea capitolina alza la testa

L'assessore all'urbanistica voleva fermare le "misure anticrisi per l'edilizia privata"

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Che il sindaco Ignazio Marino sia per ora impermeabile alle pressioni del Pd per l’eventuale rimpasto di Giunta è ormai evidente. Altri sono i problemi più urgenti. Soprattutto quelli che riguardano il bilancio 2014 stretto fra i tagli del governo, che hanno suscitato le proteste di tutti i comuni d’Italia, e privato di quella capacità impositiva sull’Irpef che avrebbe potuto passare dallo 0,9 all’1,2%. Una misura cui il sindaco e l’assessore al bilancio Daniela Morgante avrebbero potuto ricorrere, “bon gre, mal gre”, come ultima ratio. Di fronte a questa realtà di grave penuria sfuma la “grande vittoria” che ha evitato la cessione ai privati del 21% delle quote Acea e risultano più che fondate preoccupazioni di Marino che nell’intervista di oggi indica si limita a proporre il taglio delle spese militari.

Tema di propaganda più consono a Grillo, Vendola e No Tav che non al sindaco di una grande Capitale. Quindi se rimpasto ci sarà se ne parlerà dopo le elezioni europee del prossimo anno. Ma che il fuoco covi sotto la cenere è dimostrato da una notizia che no ha avuto grande rilievo sulla stampa (vedi correlato). E’ successo infatti che il Consiglio ieri ha deciso il rinnovo per un anno della delibera 70/2011 predisposta da Alemanno concernente le “misure anticrisi in materia di attuazione dell’edificazione privata”. Il provvedimento è stato approvato a larghissima maggioranza con 30 voti favorevoli, 4 contrari e 4 astenuti, e ha messo sotto schiaffo l’assessore all’urbanistica Giovanni Caudo al lavoro per il suo nuovo schema.

Il provvedimento fortemente osteggiato dai comitati, prevede che si possa costruire prima di aver realizzato le opere di urbanizzazione, cioè strade, fogne e illuminazione. Inevitabile la reazione dei comitati anti-cemento preoccupati per una ulteriore proroga di questo provvedimento che potrebbe precostituire situazioni di fatto. Fra questi “Carteinregola”, che raggruppa diversi comitati e associazioni particolarmente combattive ai tempi di Alemanno, che definisce quel voto “un colpo di mano”. Ma soprattutto teme che il nuovo schema di Caudo possa venir osteggiato da questa stessa maggioranza trasversale. Una maggioranza che potrebbe rivelarsi pericolosa per lo stesso sindaco Marino soprattutto in sede di approvazione del bilancio 2014. D’altra parte questo voto, solo in apparenza marginale, ci dice che il Consiglio vuole pesare molto di più di quanto sia avvenuto sino ad oggi. Quale migliore occasione se non quella del bilancio, per esercitare qualche sfida muscolare?

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