Dopo lo scandaloso spettacolo delle montagne di rifiuti accumulati nel periodo delle feste, sotto l’occhio esterrefatto di migliaia di turisti, parte il giochino dello scarica barile sulle responsabilità. Così il primo gennaio Ignazio Marino, dopo aver verificato in prima persona lo stato di decoro in alcune strade della città ( non è dato sapere se in bici o a piedi) scopre che Roma era pulita solo nei luoghi teatro di eventi per il Capodanno e nelle arterie principali.
Conclusione: «AMA non si sta dimostrando all’altezza del compito». Giusto, se non fosse che il sindaco rappresenta il 100% delle quote societarie e da sette mesi la tira per le lunghe per il rinnovo dei vertici societari che comunque impiegheranno anni a risanare organizzazione e casse di quella società. L’azienda si difende e senza un filino di vergogna ammette, «che il ritardo di alcuni (sic) giri di raccolta dei rifiuti indifferenziati è dovuto al fatto che la filiera impiantistica, compresi gli stabilimenti di smaltimento finale del Nord Italia, non lavora nei giorni festivi.
Pertanto, i rifiuti solidi urbani sono stati temporaneamente portati in aree aziendali di trasferenza che in questi giorni hanno raggiunto la capacità massima di capienza.» Roba da matti! Una fra le più grandi municipalizzate d’Italia con oltre 5000 dipendenti ammette candidamente di non essere in grado di programmare un bel tubo che vada oltre la già insufficiente e schifosa quotidianità. Ma che azienda è quella che non programma i turni ferie in vista dei momenti più critici e non tien conto della chiusura degli impianti del nord dove vengono trasferiti i nostri rifiuti a carissimo prezzo?
Non bastasse ecco arrivare fresca fresca dal cenone l’assessora Estella Marino la quale finalmente si è andata a vedere i dati del 24 e 25 dicembre per scoprire che in campo c’era davvero solo la metà degli addetti. E invece di licenziare qualche pagatissimo dirigente rivela candidamente di non aver «intenti accusatori» nei confronti di Ama perché in tutte le città nei giorni di Natale e Santo Stefano c’è una sovrapproduzione di rifiuti. Salvo dimostrare che anche le altre città fossero nelle stesse scandalose condizioni della Capitale. Per di più Estella, tutta presa aì suoi balbettii giustificatori, nemmeno si accorge di dire esattamente il contrario di quanto affermato dal suo Sindaco: «AMA non si sta dimostrando all’altezza del compito. » Sorge allora il dubbio che “all’altezza” lo siano sindaco ed assessora.
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