Il sindaco Marino ha voluto attendere qualche ora dopo il tramonto (ultimatum indicato dalla capogruppo degli alfaniani, Sveva Belviso) per dimissionare il neo presidente dell’Ama Ivan Strozzi. Giusto il tempo per ridiscutere in maggioranza l’attuale conformazione del cda dopo le schermaglie degli ultimi giorni. Troppo gravi i fatti contestati dalla procura di Messina nell’ambito dell’inchiesta sullo smaltimento illecito dei rifiuti della Enia multiservizi. Uno scandalo insopportabile in una fase di rilancio del nuovo piano rifiuti.
«L’Ama è una delle società strategiche per il decoro, il funzionamento e il rilancio della Capitale – spiega il sindaco Marino in una nota. Proprio per questo, in più occasioni, abbiamo ribadito il nostro impegno a cambiare sia il metodo che i criteri per l’individuazione di quelle figure dirigenziali che hanno il compito di accompagnare Roma in questa importante transizione. Un processo che richiede trasparenza e legalità nonché un legame fiduciario con la città.
Ivan Strozzi è stato individuato come Presidente per l’Ama per la sua lunga esperienza nel settore dei rifiuti, dopo aver selezionato numerosi curricula. A seguito della nomina – continua – abbiamo appreso di un procedimento penale che lo riguarda direttamente. Siamo sicuri che Strozzi saprà difendersi nelle sedi opportune e che farà chiarezza rispetto ai fatti contestati. Ma l’omissione in più colloqui di questo fatto è gravissima e un rapporto fiduciario non può essere costruito in questo modo. Ho quindi già chiesto a Ivan Strozzi di rinunciare all’incarico».
Le riunioni della maggioranza – qualcuno ha parlato di “Liporace bis” – si sono susseguite per tutto il giorno, affiancate da un vertice tra il sindaco, il suo assessore all’Ambiente, Estella Marino, e lo stesso Strozzi, per cercare di chiarire la situazione. Le dimissioni sono arrivate in serata in Campidoglio. Un vero e proprio record per Strozzi: licenziato al suo primo giorno di lavoro.
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