E’ la guerra degli stipendi. I dati e le ultime ricerche lasciano intravedere una gestione dubbia in Campidoglio. E così i dipendenti capitolini si preparano alla rivolta contro il taglio degli stipendi. La chiamano «mobilitazione» e invitano tutti i colleghi a unire le forze. Ieri è partito un nuovo tam tam via mail. «I dipendenti di Piazza del Campidoglio» – si legge nel documento – ripercorrono quanto successo nell’ultima settimana, manifestazione in piazza (da qui il nome che si sono dati) compresa.
TAGLIO ALLE INDENNITÀ – Il personale capitolino si definisce «preoccupato, molto preoccupato», soprattutto per quanto riguarda il taglio delle indennità «che rappresentano circa un terzo del nostro stipendio». «In questo momento – scrivono – occorre intensificare i nostri sforzi nella difesa dei nostri magri salari, prendendo coscienza che soltanto impegnandoci e mobilitandoci possiamo sventare la manovra attualmente in corso, (che riguarda il contratto decentrato e quindi il salario accessorio, ndr). È necessario quindi mettere in moto una seria azione rivendicativa.
ABOLIRE I PRIVILEGI – Chiediamo prima che venga tolto anche un solo euro dalle nostre tasche, si intervenga per eliminare le sacche di privilegio esistenti, come quelle dei consulenti esterni». I lavoratori chiedono chiarezza ai sindacati. Anche il centrosinistra si mobilita a difesa dei dipendenti, dicendo «no a nuovi dirigenti esterni».
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