Comune di Roma, senza soldi del governo differenziata rifiuti al palo

Mancano nel decreto Salva Roma i 30 milioni previsti dall'ex ministro dell'Ambiente Corrado Clini

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I soldi sono spariti nel decreto salva Roma TeR e la raccolta differenziata a Roma rischia di bloccarsi. Lo comunica un lancio di agenzia della DIRE facendo riferimento ai fondi previsti due anni fa dal Patto per Roma stipulato dall’allora ministro dell’Ambiente, Corrado Clini con Comune, Provincia e Regione. Si trattava di 30 milioni per il triennio 2012/2014 che dovevano consentire il “decollo” della raccolta differenziata nella Capitale che allora era in piena emergenza nonostante fosse ancora in funzione la contestata discarica di Malagrotta chiusa l’anno scorso. Quel protocollo prevedeva una serie di impegni per i contraenti fra i quali proprio l’incremento della differenziata, in cambio il ministero si impegnava ad erogare quei fondi.

A ROMA CRESCE LA DIFFERENZIATA – Nel frattempo la Capitale sta mantenendo il suo impegno ed è passata dal 26% di raccolta differenziata al 39% secondo i dati, forse troppo ottimistici, divulgati recentemente dal sindaco Ignazio Marino. Infatti il nuovo sistema di raccolta riguarda già 6 municipi su 15, in alcuni casi con la tipologia porta a porta, in altri con quella stradale. Invece lo Stato non starebbe rispettando i patti perché oggi quei soldi non si trovavano mentre dopo varie discussioni con l’allora ministro all’ambiente Andrea Orlando e le ricognizioni dei tecnici si trovavano inseriti  nel primo decreto Salva Roma e poi nel secondo, entrambi naufragati. Improvvisamente nel terzo decreto Salva Roma quei 30 milioni sono spariti.

MANCANZA DI FONDI PER IL FUTURO – Morale: ad oggi Roma  non può  contare su fondi impegnati e vincolati proprio allo sviluppo e all’estensione della differenziata. Per di più quel Patto fissava degli obiettivi di raccolta differenziata:  30% entro il 2012, 40% entro il 2013, 50% entro il 2014, 60% entro il 2015 e 65% entro il 2016 anche se l’effettiva erogazione dei soldi non era legata al loro raggiungimento. Sta di fatto che ad oggi il piatto piange, se si escludono i fondi della Regione che sono regolarmente arrivati a fine anno. Chi è davvero in difficoltà è l’Ama che quello stanziamento ha già messo per il 2012 e 2013 senza aver ancora visto un euro. Quindi c’è il rischio che l’espansione della raccolta differenziata a Roma si blocchi proprio mentre, dopo la chiusura di Malagrotta, i rifiuti della Capitale  vengono mandati al nord con costi raddoppiati.  L’assessore capitolino all’ambiente Estella Marino si sta dando da fare perché lo stanziamento venga ripristinato ma questo “incidente” potrebbe anche essere il segnale che per il salva Roma ter che a breve dovrà essere approvato dalle camere, non saranno tutte rose e fiori.

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