Una strana coppia davvero quella che ieri, alla presenza della stampa convocata ad hoc, ha presentato le 13 proposte della Lista Marchini suffragata da “ben” 10.000 firma raccolte fra i cittadini in 4 mesi. Parliamo del sindaco Ignazio Marino e dell’imprenditore Alfio Marchini che dopo la defezione di Cosimo Dinoi è presente in Consiglio con Alessandro Onorato. Le 13 proposte riguardano in gran parte il programma elettorale della lista, ma sono state accolte dal sindaco e dalla sua maggioranza con grande favore.
DIFFICILE DIRE DI NO – In effetti risulta difficile dire no alle assunzioni nelle aziende capitoline solo tramite concorso pubblico o all’abolizione totale delle auto blu; per non parlare della progressività dell’Irpef, del divieto di prelazione sulle case popolari agli occupanti abusivi, della lotta all’evasione nel trasporto pubblico, al miglioramento del bike e del car sharing o alla trasformazione della Roma-Lido e della Roma-Giardinetti, la prima in una metro e la seconda in un tram stile ”8”. Proposte che in gran parte corrispondono alle intenzioni più volte annunciate da Marino. Tuttavia non è passato inosservato (ai soliti maligni) il rilievo dato all’incontro dei due amici/avversari (la strana coppia appunto). Ancor più inatteso dopo i più recentissimi inviti alle dimissioni che l’imprenditore non ha risparmiato al sindaco sino ad invocare il commissariamento del Comune fra i mali minori.
MARINO E IL DIALOGO CON LE OPPOSIZIONI – Ma, si sa, il dialogo “per il bene della città” (ovviamente) è sempre la via giusta e Marino in questo esercizio eccelle. Si ricorderà il suo pacato confronto con lo sconfitto Alemanno subito dopo le elezioni. Oppure i ripetuti inviti ai grillini (con i quali ha sempre intrattenuto ottimi rapporti) perché non bloccassero in aula il “Salva Roma bis” poi decaduto. Oggi, infine, il riaccendersi del dialogo con Marchini che il sindaco consultò ripetutamente all’inizio del suo mandato consapevole delle relazioni che l’imprenditore intrattiene con i poteri forti, non ultimo Caltagirone. Tutte mosse di rapproachement con l’opposizione che hanno sempre fatto storcere il naso al Pd, intento a chiedere sino a poco tempo un improbabile rimpasto di giunta. Questa volta invece dal capogruppo Pd D’ausilio si levano gridolini di consenso e addirittura l’ex movimentista Peciola (Sel) si dichiara parzialmente soddisfatto.
MARCHINI E IL PD ROMANO – Verrebbe da pensare che i recenti contatti di Alfio con esponenti del Pd romano comincino a dare i loro frutti concedendo respiro a questo sindaco che non gode di enorme popolarità e sotto attacco dei media che finalmente stanno smorzando i toni. Già, perché l’esito delle amministrative francesi, checchè ne dica Renzi, fa paura e rinsalda le fila in vista delle europee di maggio. L’hanno capito anche ai vertici di Acea, il cui cda ha rinviato l’assemblea dei soci (guarda caso) ai primi di giugno giusto per dare la possibilità al sindaco e ai privati di trattare in un clima più disteso. Ma l’ha capito anche Alfio che con questi interessi intrattiene una entente cordiale e non da oggi. Dietrologia? Fantapolitica? Forse, ma al di là delle chiacchiere e delle pacche sulle spalle resta il fatto che la presunta impopolarità di Ignazio potrebbero risultare fatale per molti, anche alla opposizione. Questa è la sua forza.
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