La famosa cabina di regia voluta dal sindaco per valutare il piano triennale di rientro dal debito e contestualmente definire le linee del bilancio 2014, si è riunita poche ore fa per alla presenza del ministro per la semplificazione amministrativa Marianna Madia. Fra le prime decisioni, la più scontata, è stata quella di chiedere al Governo almeno 120 giorni per presentare i risultati del proprio lavoro. Superate le elezioni potrebbe prendere corpo la ventilata ipotesi di prepensionamento per i comunales che qualcuno valuta in esubero di 4.000 addetti e la possibilità di avviare un processo di mobilità del personale fra l’una e l’altra delle varie municipalizzate. Ipotesi che ha confermato la stessa Madia quando ad un successivo convegno ha detto di pensare ad «una sana mobilità obbligatoria».
MOBILITÀ E PREPENSIONAMENTI – Nel primo caso i vincoli posti al pensionamento dalla legge Fornero potrebbero essere ridiscussi per gli enti locali, mentre per la seconda basterebbe una normativa meno vincolante per i dipendenti (e i dirigenti) delle aziende pubbliche ed in particolare di quelle comunali. Alla fine dell’incontro è stato un diluvio di dichiarazioni fra le quali quella dell’assessore ai trasporti Guido Improta che ha fatto sapere di aver predisposto i costi standard per Atac, mentre l’on. Morassut dichiarava di aver recuperato i 20 milioni per la raccolta differenziata che erano spariti dal decreto salva Roma ter. Insomma, chi più chi meno, molti hanno voluto dire la loro, ma a tirar le conclusioni delle tre ore di lavoro della “cabina” è stata l’assessore al bilancio Daniela Morgante. Sempre in ottima salute (politica) nonostante le ricorrenti voci di sue dimissioni nel caso di un improbabile rimpasto di Giunta, ma che tiene saldamente le redini del bilancio 2014.
REVISIONE STRUTTURALE DEI COSTI – Per ora l’assessore pensa ad una revisione strutturale dei costi e ad una migliore riscossione delle entrate, puntando anche a risparmi che abbiano impatto simbolico come il varo di una centrale unica delle consulenze che comunque, anche a giudizio dei sindacati, dovrebbero venir radicalmente ridimensionate. Ma il nocciolo duro per il futuro di questa Amministrazione rimane proprio l’aspetto finanziario del prossimo bilancio. «Solo se facciamo un paragone tra il 2012 e il 2014 possiamo parlare di uno squilibrio di 1,2 miliardi – ha chiarito l’assessore- Ma già nella memoria (di giunta) del 2013 avevamo immaginato un percorso di correzione di questo squilibrio per metterlo in sicurezza. Oggi parlerei al massimo di buco sotto controllo». Che non è certo un’ammissione confortante, soprattutto una volta che la Morgante ha escluso la possibilità di agire sulla leva fiscale. Molto più cauta della Madia è stata invece sulla possibilità di prepensionamenti e mobilità per i 60.000 dipendenti comunali alla luce dei vincoli legislativi che la Morgante evidentemente ritiene non siano così facilmente superabili. Poi a dimostrare che qualcosa bolle in pentola (vedi link art. Marchini), Daniela Morgante si è lasciata andare anche ad una affermazione di carattere squisitamente politico: «L’eventuale appoggio di Marchini? Ben venga. Ogni apporto, di qualsiasi parte politica, è sempre costruttivo». Insomma, il buco di bilancio è sotto controllo ma c’è, finanze e servizi si restringono, i dipendenti si tagliano, in compenso le maggioranze si allargano.
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