Comune di Roma: mobilità per i dipendenti, ma solo nelle aziende

L'annuncio dato dal relatore del decreto Salva Roma e segretario del Pd regionale Fabio Melilli

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Tranquilli ragazzi «per quanto riguarda la mobilità inter-aziendale ci fermeremo a quella tra aziende e non verso la struttura centrale». Che in parole povere vuol dire che eventuali spostamenti di personale avverranno fra le varie municipalizzate e non fra gli uffici del Comune veri e propri. Lo ha annunciato il relatore del decreto Salva Roma e segretario regionale del Pd, Fabio Melilli, uscendo dalla cabina di regia in Campidoglio sul piano di rientro del Comune di Roma Tuttavia Melilli non ha fatto riferimento all’eventualità dei 4000 esuberi fra i comunale da avviare ad un improbabile pre-pensionamento dopo aver ottenuta una deroga alla legge Fornero.

RIUNIONE DI PRIMA MATTINA – Alle 8 di questa mattina i componenti della Cabina erano tutti presenti. Anche il sindaco Ignazio Marino che ad un certo punto si è assentato per salutare di sfuggita Barack Obama all’aeroporto. Così mentre il sindaco, si presume in auto e non in bici, si recava a Fiumicino, hanno continuato a lavorare l’assessore al Bilancio, Daniela Morgante, quello ai Trasporti Guido Improta, il vicesindaco Luigi Nieri, l’assessore alla Scuola e la coordinatrice della Giunta Alessandra Cattoi, Fabio Melilli, il capo di Gabinetto Luigi Fucito, il ragioniere generale Maurizio Salvi e il sottosegretario del ministero dell’Economia Giovanni Legnini. Quest’ultimo ha confermato fra l’altro che nel salva Roma c’è un emendamento che prevede i 28 milioni di euro per la differenziata a suo tempo previsti dal Patto per Roma e che parevano scomparsi dal decreto legge del Governo.

RIPARTIRE DALLE NECESSITÀ –  Ma chi ha dato ancora una volta la linea è stato poco dopo lo stesso Marino al termine della Giunta ”politica” dedicata al bilancio 2014. Non si partirà «dai tagli ma dalle necessità» ha detto trionfante, proteggendo la manutenzione straordinaria delle strade, il sociale e la scuola.  «Invece di fare un ragionamento di tagli, che sarebbe inopportuno – ha aggiunto-  dobbiamo definire quelle aree dove vogliamo garantire un buon finanziamento della città.» Capovolgimento più dialettico che pratico ma che in ogni caso taglia corto sulle voci di un piano lacrime e sangue che l’assessore Daniela Morgante avrebbe avuto in serbo.

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