Occorrerà attendere il confronto con i municipi e soprattutto l’approvazione del Consiglio Comunale, ma la proposta di bilancio preventivo 2014 di Roma Capitale è sta già decisa e licenziata dalla Giunta. Un bilancio complessivo del Comune pari a 6 miliardi e 500 milioni cui fanno fronte entrate tributarie per 2,9 miliardi e quelle derivanti da contributi e trasferimenti correnti dello Stato per 874 milioni.
I CONTI DEL COMUNE – Le entrate extratributarie ammontano a poco più di un miliardo, quelle derivanti da alienazioni, trasferimenti da capitale e riscossione crediti a 988 milioni e quelle derivanti da accensioni di prestiti sono 341 milioni. Il patto di stabilità per il 2014 tiene bloccati 254 milioni che il Sindaco vorrebbe sbloccare. Tra le spese correnti più importanti c’è il personale per circa un miliardo, che pesa sul bilancio per il 21,46%, e quelle per le prestazioni di servizi per una cifra pari a 2,7 miliardi pari al 56,64%. Per quanto riguarda le uscite le spese correnti sono pari a 4,8 miliardi e quelle in conto capitale 1,26 miliardi per un totale di 5,8 miliardi di euro.
AUMENTO PER TASI E PARCHEGGI – Per le entrate rimane confermato l’aumento della Tasi al 2,5 per mille, come nella media italiana, ma come ha sottolineato il sindaco Ignazio Marino, sostanzialmente la pagheranno metà dei romani. Verrebbero anche confermati l’aumento della tariffa per la sosta in parcheggi in zona Ztl, quello del suolo pubblico per i pubblici esercizi e della tassa di soggiorno decrescente a seconda della qualità degli alberghi. I tagli previsti ammontano a 117 milioni come ha riferito il sindaco. I più importanti riguardano ad esempio le politiche abitative cui verranno a mancare quasi 14 milioni, il che preluderebbe allo smantellamento dei residence per sfrattati e disperati alle cui famiglie verrà probabilmente corrisposto un bonus. Sui trasporti cala invece una mannaia di quasi16 milioni, ma altre botte significative riguardano i 12 in meno al Patrimonio, i 5,5 alla programmazione urbanistica, 6,5 alla protezione civile.
IL SALVA ROMA È LEGGE – Non vengono toccati i fondi per i municipi e vengono anzi previsti 5 milioni in più per la scuola e quasi 9,5 milioni al dipartimento per le risorse economiche. Insomma, i conti si aggiustano per il 2014, ma si tratta sostanzialmente di ritocchi mentre l’equilibrio finale dei conti è coperto dall’aumento di tasse e tariffe. Nel frattempo con 132 voti favorevoli, 71 contrari e 9 astensioni, il Senato ha dato il via libera definitivo al provvedimento di conversione in legge del decreto- per gli enti locali. Il cosiddetto “Salva Roma” ter è dunque legge. Toccherà comunque attendere la conclusione dei lavori della Cabina di Regia, che ai primi di luglio dovrà presentare il piano triennale di rientro dal debito, per capire se saranno necessari interventi strutturali sul bilancio e soprattutto per le municipalizzate.
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