Efficienza e produttività, queste le “paroline magiche” che dovrebbero in futuro condizionare l’attività dei 23.000 dipendenti comunali di Roma Capitale una volta salvato il salario accessorio che, nonostante le voci più fantasiose per giustificarlo, null’altro è per molti che l’integrazione del magro salario dei travet. Tanti o pochi che siano, resta il fatto che gli stipendi rappresentano una delle voci più importanti della spesa corrente.
227 DIRIGENTI DA PAGARE – Ma questa comprende anche i compensi dei 227 dirigenti capitolini che superano annualmente i 23.000.000 dei quali oltre 6.000.000 vanno ai 23 legali dell’avvocatura generale del Comune che tra una voce e l’altra talora raggiungono i 300.000 euro l’anno. Poi c’è il costo lordo (perché di lordo parliamo anche se è pur sempre un costo per il Comune) del segretario e direttore generale che porta a casa 239.000 euro l’anno e del Comandante Generale del Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale con 134.000. A questi vanno aggiunti i 260.000 di due dirigenti di scopo.
23MILA DIPENDENTI E LO STAFF -Un milione circa li percepiscono i 9 dirigenti a tempo determinato, ma dove il sindaco non si è risparmiato è sui 73 collaboratori del suo staff compreso l’ufficio stampa, la cui spesa lorda è di 4.600.000 l’anno. Per le consulenze il Campidoglio spendeva nel 2012 oltre 13.000.000 anno che Gianni Alemanno portò quasi a 20 milioni l’anno successivo. Totale quasi 50 milioni anno per governare la complessa macchina amministrativa della metropoli. Se calcoliamo in 313 le varie funzioni apicali finiamo per avere un dirigente ogni 73,5 dipendenti. Certo, questi non hanno bisogno del salario accessorio dato che viaggiano mediamente sui 100.000 euro l’anno lordi. Ragion di più perché urgenti e rigorosi criteri di efficienza e produttività vengano adottati soprattutto per loro pena il licenziamento minacciato da Matteo Renzi per i dirigenti pubblici.
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