Comune di Roma, il Pd in difficoltà si schiera con i comunales

Sotto elezioni e senza un provvedimento del governo, il Campidoglio rimedia con un atto valido per il mese di maggio. La soluzione a dopo le elezioni

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Oggi si dovrebbe risolvere, ma solo pro tempore, la questione del pagamento del salario accessorio di maggio per i 24 mila dipendenti del Comune di Roma, dopo le censure avanzate dagli ispettori del ministero dell’Economia. Ma è una soluzione parziale, anzi, molto parziale perché al massimo il Governo concederà la proroga di un mese all’Amministrazione per mettersi in regola. In attesa di una circolare che consenta di pagare integralmente gli stipendi di maggio i tecnici non firmano un bel nulla perché il rischio di illecito è davvero grosso.

NESSUN ATTO DAI TECNICI COMUNALI – Nè è valso che Ignazio Marino esponesse generosamente il petto ai plotoni burocratici proponendo di apporre la sua firma ad una qualsiasi misura riparatoria nei confronti dei comunales perché la Ragioneria dello Stato non lo consente. Questa infatti è l’organo istituzionale che deve «garantire la corretta gestione e la rigorosa programmazione delle risorse pubbliche». Non solo, ma la ragioneria è un organo di quello stesso Ministero che ha inviato gli ispettori in Campidoglio rilevando l’illiceità del salario accessorio. Qualunque sia la soluzione che consenta al Comune di Roma di emettere le solite buste paga a fine maggio il problema resta e pesa come un macigno perché il Comune dovrà rivedere tutto il sistema legato al salario accessorio legandolo a obiettivi e produttività secondo criteri mai praticati in passato.

RIFLESSI POLITICI DELLA VICENDA – Che la vicenda sia emersa proprio sotto elezioni non fa certo comodo alla sinistra e al Governo che se la devono vedere con i sindacati e con i dipendenti comunali che con le famiglie sono pur sempre elettori. Di qui il tentativo delle forze politiche e del Pd di guidare la protesta dei comunales schierandosi in loro difesa. Un partito in affanno questo Pd, che teme l’esito del voto e si trova schiacciato dalle iniziative del sindaco che, come dimostra l’indicazione delle nomine del cda Acea, ormai tratta direttamente con il Governo asfaltando la strada ai Renziani che non hanno mai avuto il controllo del partito romano.

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