Sulla vendita degli immobili in proprietà del Comune di Roma si giocano i conti che il Campidoglio dovrà fare nei prossimi anni. L’anno scorso in ottobre il vice sindaco Luigi Nieri, cui era stato affidato il censimento degli stessi prontamente messo in rete, ne stimava il valore in circa 247 milioni di euro. Poi alla delibera di giunta sui criteri di vendita dei 295 immobili residenziali e 302 non residenziali fece seguito la decisione della commissione consiliare al Patrimonio che approvava la vendita dei 597 immobili, ma a condizione che tutto il ricavato venisse destinato all’emergenza abitativa.
L’IMPORTANTE RUOLO DELL’INTERMEDIARIO – E sin qui tutto bene, se non fosse che l’affaire non è solo nell’interesse del Comune ma anche a vantaggio di chi intermedierà la vendita. A quanto pare Nieri deciderà solo quando la delibera sarà approvata in via definitiva e il Dipartimento Patrimonio comunicherà i dettagli relativi alla vendita stessa. In verità le cose non stanno proprio così perché un intermediario già esiste ed è la Romeo Gestioni cui Alemanno nel 2011 affidò la vendita degli alloggi popolari. La concessione scaduta proprio l’ottobre scorso è stata prorogata dall’attuale amministrazione per un anno. Ma nel frattempo era maturata l’ipotesi di investire della transazione “Risorse per Roma” forte del fatto che la municipalizzata era nata nel 1995 con l’esclusivo (allora) obiettivo di vendere il patrimonio immobiliare di Roma Capitale. Inoltre RpR da sempre si occupa del Patrimonio e negli ultimi anni ha venduto circoli sportivi e interi stabili, valorizzando ad esempio l’area dell’attuale mercato Esqulino o quella dove fu costruito l’Hotel Es/Radisson o ancora quella dell’ex Stefer. Nel 2009 fu anche incaricata di dismettere 7500 alloggi ERP ricevendo 2700 proposte d’acquisto con relativi versamenti di cauzioni. Poi il Campidoglio decise di affidare parte delle attività tecniche ad una società privata e solo alla fine del 2012 si arrivò ai 700 rogiti con un incasso per il Comune di 36.000.000.
LA STORIA DI RISORSE PER ROMA – Un pedigree quello di Rpr che non garantisce la municipalizzata più volte nel mirino per i suoi 700 dipendenti e la facilità con la quale alcuni amministratori hanno ottenuto contratti da dirigenti. Inoltre entro questo mese se ne dovrà decidere la governance con una riduzione dei componenti del Cda, mentre il contratto di servizio con il Comune già prevede un taglio da 50 a 39 milioni. In ogni caso è evidente che la vendita degli immobili, a chiunque venga affidata, non potrà essere un businness cotto e magnato. Le esperienze citate infatti dimostrano che fra una giostra e l’altra ci vorranno almeno quattro anni perché il Campidoglio veda i soldi veri.
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