«Aprire Atac ai privati» Questa la bestemmia che circola per Roma facendo rizzare i capelli ai sindacati e a tutti quelli “de sinistra” alleati con i grillini ormai sulle barricate anche a Roma. Eppure con una intervista al Messaggero l’ad Danilo Broggi non sembra proprio escluderlo, nonostante Atac abbia evitato per un pelo l’amministrazione straordinaria. «Sono dell’idea che se si deve ragionare in termini di privati, lo si debba fare dopo aver risanato i conti senza dimenticare che nei pochi casi dove il privato è entrato nel Tpl non si sono create le condizioni di rinuncia del sussidio pubblico». Che è un pò come cuccarsi capra e cavoli.
IPOTESI COMPRATORE FRANCESE – Tuttavia il terrore corre sul filo, anzi sul binario, perché il sindaco Ignazio Marino avrebbe avuto la pensata di dare la concessione della ferrovia Roma-Lido ai francesi di Rapt-Dev. Sì, proprio quella che ha lo zampino su Italo nonostante l’ex ad delle Ferrovie (oggi Finmeccanica) Mauro Moretti abbia spesso denunciato l’ostracismo dei francesi allo sbarco di FF.SS sul loro suolo. Nel frattempo, qui da “noantri” e fuori dai giochi internazionali, la presidente della commissione capitolina alla mobilità Annamaria Cesaretti di Sel tuona: «Non siamo disponibili a consentire alcuna operazione di privatizzazione di tratte ferroviarie». Mentre il capogruppo Pd D’Ausilio, che ha fiutato l’aria ed è uomo di mondo, si mostra possibilista,«non esprimiamo pregiudizialmente alcuna contrarietà ad ipotesi di modelli innovativi di gestione in collaborazione coi privati. Ciò che ci interessa è valutare prima di tutto la qualità degli investimenti per potenziare la ferrovia e ridurre il costo del biglietto». Insomma, si privatizzi qualcosa, ma sempre per il bene del popolo.
PRIMO PASSO PER I TRANSALPINI – Eppure i francesi sono disposti a scucire di 250 milioni solo per accattarsi la Roma/Lido che versa di suo in condizioni pietose. Ma sarebbe solo il primo passo. Il quotidiano economico Italia Oggi insinua maliziosamente che dietro l’intenzione di Marino «vi sia lo zampino di Renzi.» Infatti la Rapt-Dev controlla il 51% di Gest che nel 2012 ha acquistato dall’Ataf di Firenze la rete tranviaria della città. Senza contare che i francesi hanno appalti in mezzo mondo e da tempo guardano con interesse al Tpl italiano. Nel frattempo Atac si dà da fare. Riduce i chilometri di servizio, mette in mobilità 320 impiegati ma regolarizza altrettanti autisti, reinternalizza la manutenzione, controlla appalti e forniture, rimodula i debiti astronomici con le banche e tratta con i creditori. Insomma tenta di «risanare i conti» e ripulirsi la faccia da decenni di sprechi e clientelismo giusto per rendersi un pò appetibile. Altrimenti “chi se l’accatta”? Come ebbe a dire l’assessore Improta che pochi mesi fa escludeva categoricamente ogni ipotesi di privatizzazione.
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