Il fatidico sì magari addirittura all’interno del Colosseo, oppure sul campo dello stadio Olimpico, o più probabilmente nel verde di Villa Borghese, in spiaggia a Ostia e nelle piazze del Centro storico, ma anche in strutture e ville private.
LA RIVOLUZIONE – È una vera e propria rivoluzione nell’ambito dei matrimoni di rito civile a Roma quella prevista dalla delibera 34/2014 presentata da Fabrizio Panecaldo, coordinatore della maggioranza e consigliere Pd in Campidoglio, dal titolo ”Sposarsi a Roma”, che stamattina ha ricevuto il via libera definitivo dalla commissione Politiche sociali, presieduta da Erica Battaglia (Pd), e che sara” ora trasmessa all”Assemblea capitolina.
IL NUOVO REGOLAMENTO – Tramite un regolamento che sara” redatto dalla Giunta – tramite un emendamento di commissione che demanda a sindaco e assessori criteri e regolamenti sulla scelta dei luoghi, che poi verra” effettuata tramite avvisi pubblici dedicati con cadenza annuale – il provvedimento permettera” di accreditarsi presso il Comune, previo sopralluogo degli uffici tecnici, pagando un canone annuale all”amministrazione e mettendo a disposizione un luogo idoneo – magari una chiesetta sconsacrata, un padiglione o, su iniziativa degli enti competenti, anche monumenti – che andra” ad ampliare la rosa attuale, composta dalla sala Rossa del Campidoglio e dal Tempietto di Caracalla di Villa Lais. Sara” predisposto un tariffario, diverso per romani e non, ma soprattutto a seconda del luogo, che tradotto significa notevoli maggiori entrate per Roma Capitale, aumento dell”indotto e anche guadagni per chi mettera” a disposizione ”l”altare” – viene spontaneo l”esempio di cospicue aste anche internazionali che potrebbero riguardare la prenotazione della cerimonia per esempio al Colosseo, con eventuali proposte di accreditamento che ovviamente dovrebbero partire dal Mibac.
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