Comune di Roma, rimpasto di giunta che anche Marino finge di volere

Tra i nomi dei possibili nuovi ingressi quelli di Patrizia Prestipino e Silvia Scozzese ma anche uomini della maggioranza come Coratti e Panecaldo

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Rimpasto si rimpasto no, rimpasto pilotato, rimpastone, rimpastino ecc. ecc. Queste le voci che si rincorrono nella maggioranza a dispetto delle fantasie giornalistiche, come le ha definite il sindaco un giorno prima delle elezioni. Certo, che i giornali ci ricamino su è scontato, ma è anche scontato che dopo un anno il Pd (oggi tutto renziano) voglia pesare sulle decisioni di Ignazio Marino che di solito decide di testa sua, se va bene consigliato dai suoi fedelissimi. Ma anche a non volerlo, il rimpasto è inevitabile perché circa un mese fa se n’è andata l’assessore al Bilancio Daniela Morgante, ieri quella alla cultura Flavia Barca e quello allo sport Pancalli, a quanto pare, se andrebbe ben volentieri stressato dal difficile rapporto con il sindaco.

I POSSIBILI NUOVI INGRESSI – Al suo posto potrebbe subentrare Patrizia Prestipino (renziana doc) già assessore provinciale allo sport e compagna di Riccardo Milana fedelissimo di Rutelli coordinatore della campagna elettorale di Bettini, come lo fu di Marchini per le comunali. In fondo cos’è un rimpasto se non un rimescolamento interno ai vari pesi della maggioranza? Alemanno ne ha fatti quattro o cinque, magari costretto dalle sentenze del Tar sulle quote rosa, ma con lui il Consiglio contava parecchio al punto che l’opposizione guidata dal pur cauto Marroni lo mise in grande difficoltà sul finire del suo mandato. Che non si può dire altrettanto con Marino che con le lentezze dell’aula Giulio Cesare non lega proprio. Se in vista dell’approvazione del bilancio  il sindaco potrebbe cedere la delega al bilancio alla esperta dell’Anci Silvia Scozzese, per la cultura si fa avanti Alessandra Cattoi oggi alla scuola e coordinatrice della giunta. Fuor da questo misterioso quanto vago incarico sarebbe un bel riconoscimento intellettuale per colei che passa per la consigliera più fidata del sindaco. A questo punto alla scuola potrebbe andarci Masini oggi ai lavori pubblici che si leverebbe una bella rogna con i tempi e con le buche che corrono. Se poi l’assessore al sociale Rita Cutini gettasse la spugna, con l’approvazione della sua potente Comunità di Sant’Egidio, a quell’assessorato potrebbe approdare il marroniano Danile Ozzimo che di coop sociali rosse se ne intende.

NESSUN CAMBIO PER NIERI – Il vicesindaco Nieri resterà probabilmente al suo posto soprattutto dopo la buona affermazione della lista Tsipras a Roma e difficilmente la renziana della prima ora Bonaccorsi potrà scalzarlo. L’unico rischio di Nieri è che gli tolgano la delega alla vendita degli immobili comunali che sarebbe una bella diminuitio capitis. Nel frattempo circolano insistentemente i nomi del presidente dell’assemblea Mirko Coratti e del coordinatore della maggioranza Fabrizio Panecaldo sempre in pole position per qualche assessorato. Ma le deleghe che fanno gola sono quelle all’urbanistica  affidate a Giovanni Caudo che qualcuno vorrebbe relegato alla pianificazione urbanistica lasciando il resto ad altri. Solo che il prof. Caudo non è uno che si fa mettere nell’angoletto ed è sempre pronto a tornasene alla Terza Università. La faccenda del rimpasto è dunque molto complicata e solo Marino poteva tentare la mossa di chiuderla addirittura prima delle elezioni europee.

COME CAMBIERÀ L’AMMINISTRAZIONE – Infatti qui non si gioca solo una questione di poltrone o di pesi e contrappesi fra le varie correnti e conventicole politiche, ma la strategia dell’Amministrazione per i prossimi quattro anni. Vince il Pd, vince Marino ma segna rosso la produzione di atti amministrativi strategici per il rilancio ed il benessere di una città ancora in sofferenza. Se ne accorge anche il neo-eurodeputato Enrico Gasbarra che chiede un cambio di passo al Comune ed un ri-posizionamento della Regione sul dinamismo di Renzi. Posizione singolare e, chissà mai, foriera di futuri sviluppi da parte di chi già era stato proposto per la candidatura a sindaco dopo che Zingaretti aveva optato per la Regione. «Vado in Europa con gli occhi sulla Capitale» dichiarava oggi il neo rendiamo Gasbarra nel corso di una intervista al Corriere. Generosa intenzione se Marino i rapporti con Matteo e il Governo non se li volesse gestire per conto suo (che è poi un suo diritto) senza tante intermediazioni.

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