Comune di Roma, per Marino l’urbanistica si è arenata in Consiglio

In una intervista al Corriere il sindaco si scaglia contro l'operato dell'Assemblea capitolina: ferme 14 delibere già decise dalla giunta

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Nella odierna intervista al Corriere della Sera il sindaco Ignazio Marino ci va giù piuttosto pesante con le accuse al Consiglio comunale di rallentare, se non proprio sabotare, la sua azione amministrativa. «All’assemblea capitolina chiedo un’accelerazione» afferma deciso per poi precisare «Abbiamo 43 delibere urbanistiche, 24 delle quali immediatamente esecutive perché avevano bisogno solamente del via libera della giunta… Invece le altre sono ferme in commissione. E si tratta di delibere in grado di cambiare la città…» A parte i consueti toni enfatici del sindaco che se non passa alla storia si deprime, abbiamo ritenuto opportuno fare una verifica (per quanto noiosa) di queste affermazioni riferendoci all’elenco pubblicato on line dall’assessore Caudo. Ebbene, da questo atto ufficiale risulta che in commissione ne siano ferme attualmente 14 già decise dalla Giunta.

ECCO LE 14 DELIBERE FERME – Per la precisione: Programma Riqualificazione Urbana Esquilino; autorizzazione realizzazione allestimento dello Sheik Zayed International Conference Center Fao; variante Urbanistica del piano Regolatore relativa ad un’area di proprietà della soc. Boadicea; ex stabilimento militare materiali elettronici e di precisione via Guido Reni; determinazione del contributo straordinario di urbanizzazione; adozione del piano esecutivo per il recupero urbanistico Cava Pace; attuazione del Piano Casa adozioni varianti di PRG  10 piani di zona; programma di Trasformazione Urbanistica Pisana-Estensi; programma di Trasformazione Urbanistica via Longoni; finanziamento progetto di piazza Augusto Imperatore; piano di Recupero di via Boncompagni; esecuzione della sentenza 5326/13 aree site in località Olgiata di proprietà della sig. Nicoletta Mannino; programma di Trasformazione Urbanistica Monte delle Piche.

ANCHE LE CASERME DI VIA GUIDO RENI – Tanta carne al fuoco laddove i bocconi più succulenti ci paiono le caserme di Guido Reni, il recupero di Piazza Augusto Imperatore, la riqualificazione dell’Esquilino di cui si parla da tempo e probabilmente le 10 varianti al PRG. Nel frattempo l’assemblea ne ha approvate 7, per la precisione; Programma Trasformazione Urbanistica Spinaceto; raddoppio tratta Montebello/Sacrofano/Riano; aggiornamento preventivo di spesa Peep 2013; Proroga termini scadenza Del. 70. Misure anticrisi; variante urbanistica Stabilimento ENI/ deposito via Cipolletti; nuova cabina elettrica primaria Cecchignola; nuova fermata Ponte di Nona. Che non è gran che dopo un anno dalle elezioni comunali. Tutto il resto sono annunci o work in progress.

RAPPORTI TESI NELLA MAGGIORANZA – A questo punto è evidente un gap fra Giunta e sindaco che attiene ai rapporti tesi fra Marino con la sua maggioranza. Ma c’è anche un problema di priorità. Infatti sindaco e assessore sin dall’inizio, a fronte delle pressioni di sindacati e imprenditori, potevano optare per 4 o 5 iniziative di immediata cantierabilità che dessero un segno per la ripresa del settore delle costruzioni alla frutta. Invece ci risulta che siano aperti almeno 10 tavoli di confronto con gli imprenditori che dopo un anno hanno prodotto ben poco sul piano degli atti amministrativi.
Se questa è la situazione è chiaro che qualcosa non funziona e l’impressione degli imprenditori è che la precedente amministrazione Alemanno e probabilmente anche quella di Veltroni, abbiano generato in questa di oggi una sorta di diffidenza nei confronti dei rapaci costruttori. Una guardinga presbiopia politica rivolta al passato più che una lucida visione del futuro.

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