Comune di Roma: se il tarlo dà fastidio non va in rassegna stampa

La nostra testata resta fuori dal servizio per i dipendenti del Campidoglio, ma sindaco e staff ci leggono eccome

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Era l’8 aprile 2014 dell’era di Ignazio Marino, il sindaco delle scelte epocali. Ma guarda caso erano passati anche quasi sei anni dalla strepitosa vittoria di Gianni Alemanno che mai ci amò e qualche volta ci fece querelare. Quel giorno pubblicammo un articolo dove si osservava che questa testata (che a ottobre compirà il suo decimo anno di vita e conta ormai quotidianamente una media di 36.000 contatti nell’attuale edizione web) era esclusa dalla pur ponderosa rassegna stampa del Comune di Roma. Scrivemmo di discriminazione, ma ci sembrò quantomeno superfluo pietire l’attenzione di una amministrazione che pure ci legge e con molta cura.

INCLUSE ANCHE LE PICCOLE TESTATE – Tuttavia ci appariva curioso che oltre alle grandi testate web nella rassegna (non sappiamo quanto attentamente compulsata se non dagli addetti ai lavori della comunicazione) venissero riportati siti minori escludendo  Cinquequotidiano.it che ha il merito di aggiornare il proprio notiziario ora per ora. L’ufficio stampa del Campidoglio ci assicurò che non era in atto discriminazione alcuna e che avrebbe provveduto a sollecitare la società cui è affidata la compilation della rassegna. Ci si disse che a questa “dimenticanza” forse presiedevano ragioni tecniche a noi incomprensibili visto che la tecnologia informatica oggi risolve tutti i problemi. Ma a distanza di oltre tre mesi risorge il dubbio che certi contenuti, commenti, critiche possano risultare sgradevoli al sindaco che forse vede in noi una sorta di “tarlo” intento ad erodere la sua credibilità. Strano, visto che Ignazio Marino è riuscito ad inimicarsi tutta la stampa romana compreso “Il Manifesto” molto critico (da sinistra) sulle questioni urbanistiche. Con la differenza che alcune (solo alcune) di queste prestigiose testate per un certo periodo con Alemanno ci hanno convissuto mentre Ignazio è stato preso di mira subito dopo le sue prime esternazioni. Una congiura? Un attacco dei poteri forti? Lasciamo agli analisti del sindaco ogni ipotesi dietrologia, in fondo è contornato da fior di (costosi) esperti assunti appositamente nel suo staff.

REGISTRARE GLI UMORI DELLE PERSONE – Per quanto ci riguarda non facciamo altro che raccogliere e riportare quel senso comune di insoddisfazione, di frustrazione diffusa nei confronti di questo sindaco che si riflette nei sondaggi che lo vedono in calo di consenso. Che poi lui abbia voluto metter il cappello sulla strabiliante vittoria a Roma del Pd modello Renzi è naturale, ma sono bastate un par di ‘bombe d’acqua’ per affondare la sua credibilità. Pazienza, in fondo il sereno torna con l’estate e poi ha ancora quattro anni davanti a se. Quattro anni senza una vera opposizione e con una maggioranza che brontola e mugugna ma che non saprebbe proprio dove sbattere senza Ignazio. Pronti a ricrederci sulla rivoluzione di Marino che in 3 anni ne raddrizzerà 50 di malefatte capitoline. Comunque non faremo mai un buon servizio ai lettori saltando a occhi bendati sul carro del vincitore, che è poi lo sport preferito delle italiche classi dirigenti. Semmai ci adegueremo con umiltà al ruolo del tarlo, insettuccio molesto e tenace. Ma se questo sindaco in futuro non dovesse mantenere le promesse e mostrare al popolo fatti e non mirabolanti annunci i tarli potrebbero moltiplicarsi sino a divenire  una moltitudine che rosicchiando rosicchiando potrebbe far crollare le travi del Campidoglio.

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