La richiesta del Comune alla Regione di raddoppiare il contributo per il trasporto pubblico di Roma e quindi salvare Atac dalla bancarotta sta assumendo l’aspetto di uno scontro aperto fra le due istituzioni. Da quasi un anno corifeo di questa battaglia è l’assessore capitolino Guido Improta che all’inizio del suo mandato pose il seguente aut aut: o la Regione ci dà i 300 milioni che ci spettano o ce li dà direttamente il Governo. Per Improta infatti la sola Capitale assorbe il 70% del Tpl laziale e quindi non bastano i 130 milioni della Regione ancora da erogare per il 2013 e i 140 previsti per il 2014.
L’IMPEGNO DELLA REGIONE LAZIO – Senza esasperare i toni della polemica questa mattina il governatore Nicola Zingaretti affermava seccamente: «Lo sforzo che abbiamo fatto da questo punto di vista è immenso, unico, che non si conosceva da anni». Una sorta di “non possumus” senza appello dovuto ai costi che la Regione deve anche sostenere per il Cotral e per tutti i trasporti regionali su ferro. La nota dolente per Zingaretti è costituita dal Cotral, altra azienda pubblica in grave perdita, sulla quale la Giunta intende intervenire ad esempio con l’accorpamento già deciso di Cotral Patrimonio SpA in Astral (attualmente commissariata con Antonio Mallamo). La Regione marcia nel frattempo sulla “via del ferro” e questa mattina è stato inaugurato un nuovo treno Vivalto per la linea Fl6 che unisce il Cassino con Roma.
L’OPINIONE DELLE FERROVIE – Un assist inatteso a Nicola Zingaretti è venuto proprio nel corso della cerimonia quando il neo-nominato AD di Trenitalia Vincenzo Soprano ha affermato «tutti questi investimenti non hanno avuto un euro di sovvenzione pubblica, tutte queste risorse derivano dal contratto che Trenitalia ha con la Regione Lazio… Per noi – ha poi aggiunto Soprano – la Regione Lazio è un cliente importantissimo ed anche affidabile nei pagamenti. Il che significa che con serietà possiamo investire perché ci confrontiamo con un cliente affidabile». Come non bastasse il contenzioso in corso ad agitare le acque fra le due istituzioni incombe anche la questione della Roma Lido, linea ferroviaria regionale concessa in gestione ad Atac. Qui prende corpo l’ipotesi di un project financing dei francesi che si sobbarcherebbero l’onere della ristrutturazione e del riammodernamento della disastrata linea in cambio dei proventi della futura gestione loro concessa.
COSA DICONO IN COMUNE – I malumori in Campidoglio non mancano e alcuni già mettono le mani avanti per condividere il progetto, il che è buono e giusto, ma anche per avere voce in capitolo su tutta l’operazione. La coperta è stretta e la voragine di Atac (che solo nel 2013 ha perso 219 milioni) rende nervoso anche il sindaco Ignazio Marino che ieri minacciava l’aumento delle tariffe Atac in mancanza dei 300 milioni richiesti. Insomma, se i biglietti aumenteranno sarà colpa del Governatore e non di Atac, che in meno di 10 anni ha accumulato 1,6 miliardi di perdite.
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