L’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma fu istituita da Consiglio comunale otto anni fa e oggi presso la Sala della piccola Protomoteca in Campidoglio ha presentato la settima edizione della sua “INDAGINE SULLA QUALITA’ DELLA VITA E DEI SERVIZI PUBBLICI LOCALI NELLA CITTÀ DI ROMA”. L’Indagine, che analizza il legame esistente tra il sistema dei servizi pubblici locali e la qualità della vita a Roma, è stata condotta nei mesi di marzo/aprile 2014 mediante interviste telefoniche su un campione di 2.000 residenti a Roma. Il voto che nella media fra le varie voci viene attribuito al Comune è di poco inferiore alla sufficienza e pari a 5,71. Il dato più interessante è che il voto risulta di poco inferiore a quello che ottenne la precedente gestione con Alemanno.
DATI PEGGIORE DELL’ERA ALEMANNO – Non solo, ma ci riporta al 2007 con l’ultimo scorcio dell’amministrazione Veltroni, segno anche allora di una insoddisfazione diffusa soprattutto nelle periferie, che segnò la sconfitta di Rutelli. Una curva in discesa che nemmeno la rivoluzione promessa dal sindaco Ignazio Marino riesce oggi ad arrestare nella percezione diffusa fra i cittadini. Se il 57% degli intervistati si dice più o meno mediamente soddisfatto dei servizi offerti è anche vero che il giudizio diventa nettamente negativo per quanto riguarda i sevizi essenziali, quelli che determinano i livelli di civiltà più significativi conseguiti da una metropoli moderna. Prendiamo il caso della pulizia stradale che viene bocciata con un 4 secco, il trasporto pubblico con il 4,6 (come la sosta a pagamento) e la raccolta dei rifiuti al 5,2. Dei 18 servizi esaminati solo 5 si collocano al disotto della sufficienza e per il resto tutto sfiora o supera la sufficienza ma trasporti pulizia e decoro urbano, volenti o nolenti, segnano il volto di una amministrazione.
MALE ANCHE I SERVIZI FUNEBRI – Curioso che anche i servizi cimiteriali non raggiungano la sufficienza mentre per la prima volta i servizi associati alla cultura sopravanzano l’acqua potabile e il giudizio sui servizi sociali dei Municipi è in progressivo miglioramento. Performance queste ultime che difficilmente verranno confermate per il prossimo anno quando la scure del piano triennale di rientro con i suoi 450 milioni di tagli e risparmi piomberà, un pò su tutti i servizi. Per quanto l’Agenzia non sia certo una autorità indipendente nella rilevazione degli umori dei cittadini, anche questo rapporto ci indica una capitale in declino, prostrata come molti comuni dalla spending review e dalla crisi economica che non ha certo bisogno di rivoluzioni ma solo di una buona amministrazione.
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