Comune di Roma, notte in aula Giulio Cesare per i lavoratori Multiservizi

Hanno occupato l'assemblea capitolina: «Continua la protesta fino a quando il sindaco Ignazio Marino e l'assessore alla Scuola, Alessandra Cattoi, non annunceranno ufficialmente quanto promesso venerdì»

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Notte in aula Giulio Cesare, a Roma, per i lavoratori della Multiservizi, che hanno promesso di “occupare fino a quando il sindaco Ignazio Marino e l’assessore alla Scuola, Alessandra Cattoi, non annunceranno ufficialmente quanto promesso venerdì: sospensione del preesercizio a Cns, proroga di un anno e gara per l’affidamento del servizio”.

IL COMUNICATO – “Venerdì sera – spiegano in un comunicato – ci erano state dette cose diverse, mentre lunedì sera un telegiornale locale ha dato la notizia alle 18.30, con il Consiglio comunale in corso, che la spending review toccherà anche la società Multiservizi i cui dipendenti dovrebbero passare al consorzio Cns. Qual è la verità? Ci sentiamo presi in giro così come non si sta tenendo conto della volontà del Consiglio comunale che si era espresso in maniera chiara. Avevamo chiesto di darci una risposta entro il 30 giugno perché tanti di noi adesso non hanno più contratto o sono in ferie forzate per tutto il mese. Ma le nostre ferie le passeremo in Campidoglio e ad occupare di nuovo pacificamente, ma con tanta rabbia nei confronti di chi sta tradendo la nostra fiducia. Si sta facendo un piano di rientro dove ad essere tagliati siamo noi lavoratori. Siamo noi con i nostri pochi soldi a non fare quadrare i conti?

LA VERITÀ – Perché anche ieri ci continuavano a dire di stare tranquilli? Vogliamo sapere la verità, le rassicurazioni verbali non ci bastano più, le parole se le porta via il vento. Tutti i contratti scaduti verranno rinnovati? Quante persone hanno perso il posto di lavoro? E gli altri? Queste risposte, riprendendo uno spot elettorale che ha avuto tanto successo nelle recenti elezioni europee, ve le chiedono Maria, Carla, Giulia, Massimo, Francesco, Stefano, Rita e altre 4.000 persone”.

TRADITI – “Anche oggi noi in Campidoglio ci saremo – conclude la nota – e ci mettiamo la faccia, oltre che la voce, gradiremmo vedere anche le vostre facce per sapere la verità. Ci sentiamo traditi ed abbandonati, distrutti fisicamente e psicologicamente ma ogni giorno ci vedrete con le nostre magliette sotto il Campidoglio”.

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