Ignazio Marino destituisce i vertici di Roma Metropolitane

Il sindaco, stanco di disservizi e guasti che mettevano a rischio la sua credibilità, questo pomeriggio ha firmato l'ordinanza

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Il palo caduto l’altro ieri sulla linea della Metro A nei pressi di piazzale Flaminio è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, tanto che il sindaco Ignazio Marino, stanco di disservizi e guasti che mettevano a rischio la sua credibilità, poco fa ha firmato l’ordinanza che rimuove, o più volgarmente licenzia i vertici di Roma Metropolitane.

IL NODO – Che non tirasse aria buona per il presidente Palombi lo si era capito dalle dichiarazione dell’assessore ai trasporti Guido Improta nel corso della Commissiome metro C di mercoledì scorso, quando aveva affemato che la società «dovrebbe essere un braccio dell’amministrazione ed invece riscontriamo autoreferenzialità che non si concilia allo stato di società in house. Io rimango convinto che ci sia bisogno di un momento di discontinuità, che è funzionale anche rispetto al piano di rientro di Roma Capitale». Pertanto a suo avviso se nell’immediato «non è necessario in questo momento arrivare allo scioglimento o alla fusione per incorporazione (con Risorse per Roma ndr.), come era stato prefigurato» tuttavia riteneva necessaria «una revoca dei vertici che ci permetta di inserire delle persone che saranno i nostri occhi nella società». Proposta di risoluzione consensuale alla quale il presidente Palombi aveva opposto un deciso rifiuto. Tuttavia rimaneva il problema che i vertici nominati da Alemanno scadono a fine 2015, ma soprattutto aveva scoperto che «esiste un articolo della convenzione che permette la revoca nel caso in cui non ci sia il rispetto degli atti di indirizzo di Roma Capitale».

IMPEGNI NON MANTENUTI – Indirizzi che Marino ha ritenuto ampiamente disattesi. Come risulta dalla ordinanza di revoca del sindaco che parla di «un lungo percorso di accertamenti condotto dal Campidoglio che ha portato a verificare come l’azione amministrativa del CdA di Roma Metropolitane abbia disatteso gli atti di indirizzo dell’attuale amministrazione capitolina relativi alle materie di competenza della società». L’amministrazione capitolina, spiega la nota del Campidoglio «ha rilevato nell’operato di Roma Metropolitane Srl un livello di criticità tale da far dubitare dell’affidabilità dell’attuale gestione aziendale, in particolar modo rispetto alle scadenze dei tempi di realizzazione della linea C della metropolitana, del cui rispetto l’attuale compagine manageriale era ben consapevole da tempo e che ha dimostrato di non saper gestire in maniera adeguata, rischiando di compromettere la realizzazione dell’opera». L’operato dell’attuale dirigenza di Roma Metropolitane ha quindi «compromesso la fiducia tra il Campidoglio e i propri rappresentanti in seno al Cda della società stessa». La profezia di Improta si è avverata.

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