Comune di Roma, tagli al sociale per 50 mln. Cutini e cattolici tacciono

Per il Bilancio 2014 il terzo settore denuncia la presenza di tagli al sociale non dichiarati nei documenti della manovra amministrativa che sarà approvata in aula

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Romana classe 1961, dottore di ricerca in Educazione sanitaria, assistente sociale, dal 1996 lavorava alla Provincia di Roma e cattolica doc.  Nel suo curriculum c’è molto Vaticano e parecchio Sant’Egidio, la potente comunità che proprio sui rom affossò Alemanno togliendogli il sostegno delle gerarchie cattoliche delle quali sino all’ultimo aveva vantato il sostegno l’ex assessore Di Palo.

TAGLI – Ora succede che per il Bilancio 2014 il terzo settore denuncia la presenza di tagli al sociale non dichiarati nei documenti della manovra amministrativa che sarà approvata in aula. Secondo Ignazio Marino e il suo assessore Silvia Scozzese gli stanziamenti in bilancio sarebbero uguali a quella dell’anno precedente. Ma a conti fatti l’associazionismo parla di una riduzione da 229 a 212 milioni. Anzi le cooperative sociali parlano di un taglio di 50 milioni in tre anni. Le risorse da investire nel terzo settore non basterebbero domani a garantire i servizi e gli interventi sociali a livello centrale e periferico. Per il Roma Social Pride (la rete di persone, enti e istituzioni, provenienti dal volontariato dalla cooperazione sociale, dall’associazionismo) a stento sono state trovate le risorse destinate ai Municipi per coprire le attività di assistenza alla persona fino a settembre 2014. Solo per l’assistenza domiciliare di anziani, minori e dei diversamente abili nelle scuole, i Municipi hanno speso 90,5 milioni, ne mancherebbero venti per garantire il servizio minimo.

I DUBBI – Ora è pur vero che il bilancio è blindato e i margini di modifica sono pressoché inesistenti salvo ritocchi marginali, ma è davvero curioso che sul tema del sociale, tanto caro alla sinistra e al mondo cattolico, non si vada oltre generiche affermazioni. Per non parlare del cattolico Ignazio Marino che mai rinunciò a farsi fotografare con papa Francesco che della solidarietà fa la ragione del suo pontificato. Ancor più singolare è che lo stesso mondo cattolico che con le sue associazioni e le sue cooperative e la sua potenza fa la parte del leone nel settore non si agiti più di tanto. Men che mai l’assessora Cutini che di quel mondo è verace espressione che abbozza fulminata sulla via di Damasco del patto di stabilità quasi assente da una discussione che pur dovrebbe interessarla. Come se assistere vecchi, disabili e bisognosi fosse un optional e gli sprechi non si annidassero proprio nella spesa corrente della farraginosa macchina capitolina.

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