Pare che la questione del salario accessorio dei dipendenti comunali del Comune di Roma non faccia più notizia. Finiti gli scioperi aperti i soliti tavoli ci si è forse dimenticati che fra due giorni scade il termine per la chiusura della trattativa sulla riforma di questa integrazione salariale di cui ogni dipendente gode, dai vigili urbani agli impiegati dell’anagrafe.
VERSO LA SOLUZIONE – La consigliera di maggioranza Svetlana Celli che è anche presidente della commissione consiliare per il personale, ci assicura che l’amministrazione capitolina nelle ultime settimane ha lavorato insieme ai sindacati «per trovare una soluzione che tuteli il salario dei dipendenti, valorizzi il merito e garantisca l’efficienza dei servizi alla cittadinanza». Ufficialmente esiste un verbale d’intesa sottoscritto a metà giugno tra il vicesindaco e assessore al Personale Luigi Nieri e i segretari dei sindacati Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Csa di Roma e del Lazio.
IL NEGOZIATO – Nel verbale si confermavano «i livelli retributivi già assicurati dalla disciplina decentrata dell’ente e del lavoro svolto fino ad oggi». A fronte dei quali si chiedeva «un riassetto complessivo della macchina capitolina, al fine di renderla più efficiente, per migliorare i servizi ai cittadini e per valorizzare le professionalità dei dipendenti capitolini». Insomma, fumo e dichiarazioni di principio.
Sin qui l’antefatto, ma solo poche ore fa viene diffusa una nota di Cgil, Cisl e Uil che sembra rimettere in discussione il lavoro di questi mesi. Infatti i sindacati lamentano di aver appreso dalla stampa che il Comune «ha già comunicato le novità che scaturiranno dal nuovo contratto decentrato di Roma Capitale prima che il confronto sia concluso». Scelta che «rischia di pregiudicare seriamente gli esiti del difficile negoziato».
IL TIMORE – Inoltre il documento contrariamente a quanto affermato dal vice sindaco Nieri, non ipotizza nessun piano industriale, nè l’aumento dei servizi ai cittadini e tanto meno un’ipotesi di decentramento di questi sui territori. Il vero timore dei sindacati è che il piano stravolga gli accordi di metà giugno di qui la sferzante conclusione della nota: «Chiediamo quindi all’amministrazione invece di continuare ad esternare alla stampa di venire al tavolo e di ascoltare le ragioni dei lavoratori…».
Va aggiunto che la scorsa settimana la trattativa si era interrotta per mancanza di rassicurazioni sulle disponibilità effettive a bilancio per coprire i 72 milioni per il salario accessorio stanziati già nel bilancio 2013. Voci diffuse fra i dipendenti parlavano di 13 milioni ancora mancati per quadrare i conti. Ma lo scontro della settimana scorsa con i sindacati avrebbe riguardato anche produttività, valutazione sulle performance individuali e di squadra legate a quelle del dirigente, turnazione per gli amministrativi (dalle 8.30 alle 20, per tenere più aperti gli uffici), riorganizzazione del comparto maestre e orario serale dei vigili non più dalle 16 ma dalle 22. Insomma par di capire che l’accordo non ci sia proprio.
RICEVI TUTTE LE NOTIZIE SUL CAMPIDOGLIO DIRETTAMENTE NELLA TUA MAIL
[wpmlsubscribe list=”8″]