Tre ciriole e qualche bottiglietta d’acqua sotto al Marc’Aurelio per i romani ridotti a pane e acqua. È questo, per Cgil, Cisl e Uil, quello che resterà ai cittadini della Capitale dopo l’approvazione del primo bilancio totalmente firmato dell’amministrazione guidata da Ignazio Marino.
SCORTE DI PANE E ACQUA – C’erano i segretari dei tre sindacati Claudio Di Berardino, Mario Bertone e Pierpaolo Bombardieri sotto il palazzo Senatorio mentre l’Assemblea capitolina era impegnata nello sprint finale per licenziare la manovra di Bilancio. Una grossa busta di pane romano e una scorta di bottiglie d’acqua con l’intenzione di consegnarle a consiglieri e assessori comunali.
I TAGLI AL SOCIALE – «Un bilancio depressivo e profondamente iniquo che produrrà tanta disuguaglianza» ha detto Di Berardino. Poco prima, la corsa last minute del sindaco e dell’assessore Silvia Scozzese per un confronto sul bilancio con i sindacati non era servita a nulla. «Per noi – ha aggiunto Di Berardino – è fondamentale rivedere subito la pressione fiscale, realizzare subito il patto antievasione e trovare le coperture sugli investimenti; così come sono non possiamo accettare i tagli al sociale».
I RISCHI – Il rischio che il sindacato prevede è che fra tre anni ci si trovi di fronte a una città più povera. Bertone parla invece di famiglie che non riescono più ad andare avanti e Bombardieri denuncia che questo bilancio non dà risposte alle grandi sofferenze dei cittadini, non abbassa le tasse, non ha un’idea di sviluppo e dà numeri non attendibili, come sulla previsione dalla vendita degli immobili. Sin qui la protesta ma il nocciolo di un potenziale e duro conflitto può venire da come si risolverà il nodo del salario accessorio dei dipendenti comunali.
RICEVI TUTTE LE NOTIZIE SUL CAMPIDOGLIO DIRETTAMENTE NELLA TUA MAIL
[wpmlsubscribe list=”8″]