“La questione è chiara e le polemiche sono state accantonate. Abbiamo tutti delle difficoltà, ma è altrettanto ovvio che dobbiamo trovare delle soluzioni. A oggi non c”e” una soluzione condivisa fra i tre soggetti coinvolti, Comune di Roma, Regione Lazio e Governo, e che io sappia il nodo tpl è ancora irrisolto”. Lo ha detto l”assessore alla Mobilita” di Roma Capitale, Guido Improta, a margine dell”Open day Metro C alla nuova stazione di Centocelle, a chi gli chiedeva se ci fossero novità sul tema del finanziamento al tpl capitolino nell”ambito del piano di rientro del Campidoglio.
IL NODO – Oggi scade la dead-line fissata nell”ultimo tavolo interistituzionale dal sindaco Ignazio Marino e dal Governo: “Si sa che entro il mese di settembre questa questione va definita- ha sottolineato Improta- e sappiamo anche che il Governo sta facendo il possibile per trovare delle soluzioni compatibili. Si tratta di una questione che si trascina da tanti anni ed è quindi anche comprensibile che non sia semplice trovare una soluzione immediata”. Anche se, ha concluso l”assessore. In soldoni si tratta degli altri 100 milioni che il sindaco chiede da tempo in aggiunta ai 140 già concessi dalla Regione. Ma sciolto questo nodo urgente non è chiaro se la Capitale beneficerà in futuro di un permanente aumento della sua quota del tpl sino ad oggi ripartita dalla Regione o si tratta di una misura tampone che per un anno permetterà ad Atac di sopravvivere segnando ogni anno deficit di bilancio per decine di milioni. Se il costo del biglietto non si può aumentare, il personale e i dirigenti ridurre, incidere sulla struttura dei costi impossibile, non si comprende come Atac possa restare in piedi affidandosi solo al buon cuore dei contribuenti non solo romani. Per di più per un servizio di superficie scadente ulteriormente eroso dalle recente riorganizzazione delle linee per lo più periferiche, in un contesto dove solo un romano su quattro usa i mezzi pubblici.
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