Acea, 400 lavoratori a rischio

Rischio delocalizzazioni e posti. Bufera in Comune

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Sospendere il bando di gara al massimo ribasso e con rischio delocalizzazione all’estero per il servizio di contact center di Acea per non compromettere la qualità del servizio offerto ai romani e salvaguardare i 400 lavoratori lì impiegati da otto anni, che giovedì pomeriggio saranno in sit-in a piazza Santi Apostoli. È a quanto l’Assemblea capitolina ha impegnato il sindaco e la Giunta, approvando oggi pomeriggio all’unanimità (36 voi favorevoli su 36 votanti) la mozione presentata da Gemma Azuni (Sel) e sottoscritta da tutti i gruppi dell’aula Giulio Cesare, accolta dall’applauso di una decina di lavoratori presenti in Campidoglio.

LE REAZIONI – “Non si possono buttare così otto anni di esperienza, si tratta di operatori qualificati rispetto alle materie trattate e ai problemi degli utenti Acea, come per esempio la questione delle bollette pazze”, ha spiegato Azuni, che fa appello “al sindaco e all’assessore ai Lavori pubblici, Paolo Masini, affinchè intervengano per il ritiro immediato del bando, prevedendone uno nuovo, sempre europeo, ma con una clausola sociale e che non preveda la delocalizzazione del servizio in un altro Paese dell’Ue”.

IL BANDO – Il bando ”incriminato”, in scadenza il 30 settembre, è stato indetto il 19 dicembre 2013 dal precedente management di Acea. La mozione approvata dall’Aula chiede all”amministrazione di ”mettere in atto ogni utile iniziativa affinchè Roma Capitale 51% verifichi che il bando per servizio di contact center (centralino e gestione in overflow) con cui l”azienda intende esternalizzare i servizi di Acea Energia Spa, Mercato, tutelato-Libero, centralino Acea e Outband, (equivalente al 70% dei servizi erogati gia” dalla societa” di contact center interna al gruppo Acea, Acea8cento), assicuri l”erogazione di servizi con adeguati livelli qualitativi per una stazione appaltante a maggioranza pubblica come Acea”. E, soprattutto, ”ad avviare ogni utile iniziativa affinche” si valuti la possibilita” di sospendere l”attuale bando di gara, in scadenza il 30 settembre, fermo restando l”utilizzo di procedure a evidenza pubblica in conformita” alla normativa di settore per rivedere gli attuali criteri di aggiudicazione, basati unicamente sul prezzo piu” basso, per non compromettere la qualita” finale del servizio offerto ed evitare un problema occupazionale sul territorio di Roma, considerando che per i circa 400 lavoratori della società E-Care Spa della sede di Torre Spaccata, che hanno gestito il servizio negli ultimi 8 anni, non sarebbe garantita in quanto non inserita nel bando alcuna clausola sociale che ne consenta la ricollocazione nella società subentrante”. Vista la vicina scadenza del bando, domani Azuni presentera” un’interrogazione urgente al sindaco e all”assessore competente per chiedere l’immediata osservanza della mozione e, quindi, sospensione della procedura.

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