Roma: riapre la Natatio, la piscina imperiale dei record

Una visita da non perdere di uno dei gioielli mondiali meno conosciuti

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Quattordici ettari di estensione. Con questi numeri la Natatio è la più grande piscina scoperta dell’antichità. Si trova a Roma all’interno delle Terme di Diocleziano ed è stata restituita al pubblico dopo sei anni di lavoro, di studi, restauri e consolidamento.

LA VISITA – Per la prima volta, vengono esposte poi le sculture della villa romana di via Agnanina, ritrovate tra il 2010 e il 2011, con tanto di Testa di Lucio Veio. “Nei restauri abbiamo puntato a interventi di lunga durata”, prosegue la Barbera, mentre scorrono le immagini di come Natatio e Chiostro per mezzo secolo sono state abbandonate alle sterpaglie e ridotte magazzino. Ora il Chiostro, votato al bianco e alla pietra grezza, ha ritrovato la purezza originale delle linee rinascimentali, mentre i lavori diretti da Marina Magnani Cianetti rivelano nuove porzioni delle grandiose terme, come il pilastro di epoca romana dell’Aula VIII o i gradini per immergersi nella Natatio.

LA NATATIO – La “Natatio” è la più grande piscina scoperta dell’antichità. Si estendeva per oltre 4mila metri quadrati, fino all’attuale via Cenaia (oggi la sua parte centrale è occupata dal cinquecentesco chiostrino Ludovisi) e di cui restano oggi visibili 600 metri quadrati. Profonda poco meno di un metro e mezzo, conteneva cinquemila metri cubi d’acqua. Spettacolare è la facciata di oltre venti metri concepita come una scenografia teatrale che tanto ha suggestionato gli artisti dal ’500 al ’700, dal Palladio a Piranesi. Viene restituita al pubblico dopo 30 anni di chiusura e tre di restauro. Accanto, l’imponente Aula VIII. Costo dell’operazione, 6 milioni di euro.

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