Con il titolo “Sussurri & Grida Caltagirone tra Acea e call center” il Corriere della Sera sabato scorso affrontava con un trafiletto la questione dei 400 lavoratori che proprio in questo momento stanno manifestando in Campidoglio. Pubblicato in pagina economica, nell’articolo si affermava che la “patata bollente ora è tutta nelle mani del sindaco di Roma, Ignazio Marino” che dovrebbe garantire ai lavoratori una sorta di clausola di continuità che conservi loro il posto di lavoro chiunque vinca il bando che scade domani. Insomma una sorta di deroga agli interessi aziendali sempre indirizzati al profitto e al risparmio per far quadrare i conti. Si dà il caso che “sussurri e grida” rieccheggino indirettamente anche alle orecchie dell’imprenditore Alfio Marchini che con Caltagirone è socio della società che gestisce il servizio.
LE RICHIESTE DIE LAVORATORI – Nel frattempo i lavoratori chiedono al sindaco di “bloccare il bando”. «Aspettiamo che Ignazio Marino faccia sua la richiesta espressa dal Consiglio comunale e agisca per la modifica del bando di gara Acea per i servizi di contact center- spiega un portavoce- altrimenti rischiano di perdere il posto 420 lavoratori che da dieci anni svolgono con professionalità e competenza i servizi telefonici di sportello commerciale. Siamo a un giorno dalla scadenza della gara, prevista per domani 30 settembre: serve una clausola sociale che consenta la ricollocazione dei lavoratori nella società subentrante. Senza questa clausola il rischio di perdere 420 posti di lavoro diventa una certezza visto che il bando prevede un criterio di aggiudicazione basato sul prezzo più basso.»
IL NODO OCCUPAZIONE – Anche se il Campidoglio è il socio di maggioranza di Acea il problema non è di facile soluzioni perché, come ha recentemente affermato lo stesso sindaco, Acea è una società quotata in borsa con un management autonomo che lui stesso ha recentemente voluto ai vertici della multiutility . Forse l’unica speranza per questi lavoratori sta nel clima disteso che si va creando fra Caltagirone e Marino, come testimonierebbe l’intervista rilasciata oggi dall’imprenditore al Corriere che non lesina apprezzamenti nei confronti del sindaco.
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