Nessuna internalizzazione temporanea a Risorse per Roma per la gestione del patrimonio immobiliare, ma una sorta di ”proroga tecnica” alla Romeo nella fase di interregno tra la scadenza della proroga ( il prossimo 20 ottobre) e l’ingresso dei nuovi gestori vincitori del bando europeo di gara di prossima pubblicazione. Di proroga in proroga l’homo capitolino campa e l’ipotesi di affidare la gestione del patrimonio capitolino (case popolari ed altro) alla municipalizzata i cui vertici dovrebbero venir rinnovati in questi giorni.
STOP ALLE POLEMICHE – Si dà così un taglio alle polemiche su tutta la vicenda Romeo (vedi link ns. articoli), mentre per l’amministrazione e la gestione del patrimonio capitolino ci si orienta verso il modello torinese. Ma da qui all’espletamento della gara cosa succederà? Lo ha spiegato il presidente della commissione
IL BANDO – Pierpaolo Pedetti (Pd). «Il 20 ottobre scade la proroga all’attuale gestore (Romeo) – ha detto- e ancora oggi non abbiamo capito come si svolgerà questa gara internazionale (sic). Quindi per l’espletamento serviranno alcuni mesi e rischiamo quindi una situazione di impasse, visto che l”Aula e la commissione con i propri atti hanno escluso completamente ipotesi di internalizzazione (a RpR ndr.) sarebbe sbagliato dare una proroga tout court, ma possiamo farlo invece se riusciamo a indire velocemente la gara.» La Romeo, spiega Pedetti «ha tanti difetti ma i soldi li prende, e se non riusciamo a far pagare cittadini noi siamo tutti responsabili. Serve una proroga tecnica per arrivare all’espletamento della gara, altrimenti sarebbe tutto una barzelletta.» Sembra invece avere le idee molto chiare il vice sindaco Luigi Nieri convinto che la gara si svolgerà rapidamente. Nel frattempo le funzioni della Romeo verranno spacchettate fra varie realtà comunali.
L’OPINIONE DI NIERI – Per Nieri in questo modo l’amministrazione comunale riprende il possesso del suo patrimonio «prima completamente delegato al soggetto gestore privato.» Inoltre avrà il governo della gestione del patrimonio e gestirà direttamente il call center di servizio per gli inquilini. Quindi per Nieri «non c’è nessun processo di internalizzazione e non è stato mai preso in considerazione.» Lo contesta lil consigliere del Nuovo Centro Destra il quale ricorda che «due giorni fa Nieri mi aveva detto che c’era una disponibilità da parte di Risorse per Roma e del dipartimento per una internalizzazione del servizio durante questo interregno.» Sia come sia è evidente che Ignazio Marino ed i suoi guardano lontano, in particolare alla valorizzazione e alla dismissione del patrimonio immobiliare del Comune già previsto nel piano triennale di rientro decisivo per risollevare le sorti dei bilanci dei prossimi tre anni. Nella prospettiva delle dimissioni si era fatta già avanti la Romeo e ad oggi non si comprende se rimanga ancora qualche chance a RpR. Ma dagli accenti di Nieri è chiaro che Marino vuole tenere saldamente in mano la partita del patrimonio.
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