Comune di Roma, Ignazio Marino licenzia orchestra e coro dell’Opera

I musicisti non saranno più dipendenti comunali. Il sindaco e il sovrintendente Fuortes spiegano il perché di questa scelta

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Sarà un’orchestra “prêt-à-porter”, o meglio una sorta di orchestra indipendente quella che nel prossimo futuro animerà le recita dello storico teatro Costanzi di Roma, meglio conosciuto come il teatro dell’Opera. L’antica istituzione cittadina da tempo al centro di polemiche e scontri sindacali vive in queste ore una autentica rivoluzione, come reazione alla seria crisi in cui è finita specie dopo le dimissioni del maestro Muti. Il consiglio di Amministrazione del teatro ha dunque deciso una misura drastica ma necessaria per abbattere i costi e permettere la prosecuzione delle attività: licenziare i musicisti, attualmente dipendenti comunali e ricominciare con una nuova formula. Se ne vanno così in un colpo solo 182 su 460 dipendenti dell’antica istituzione di Roma. A spiegare il senso della scelta di oggi il sovrintendente Carlo Fuortes: E’ stata una scelta dura e sofferta, che non è facile per nessuno. Questa decisione è l”ultima speranza che questo Teatro ha di andare avanti. Avevamo la chiusura in alternativa. Abbiamo pensato che questa strada potesse sventare la decisione della chiusura”.

SCELTA STRAORDINARIA – Anche il sindaco Ignazio Marino ha sottolineato l’assoluta straordinarietà della scelta fatta: “Si tratta di un percorso mai seguito prima nel nostro Paese. Ma dopo un accurata riflessione abbiamo pensato che è l’unico che può portare ad una rinascita. Il cda oggi ha approvato l’esternalizzazione dell’orchestra e del coro votando un licenziamento collettivo”. “È una decisione- ha aggiunto Marino- che vuole, in un momento drammatico della vita del teatro, portare ad una vera ed auspicata rinascita del Costanzi”. Quanto ai tempi della procedura il sindaco ha chiarito che “Tutto si completera” in 75 giorni, così che dal primo gennaio 2015 l’orchestra e il coro possano essere orgogliosi di sentirsi parte del Teatro. Credo che questo nuovo modello, di cui ci sono già sperimentazioni altri Paesi, ci darà la possibilità di rinascere con un nuovo Teatro dell’Opera con una statura ritrovata a livello nazionale e internazionale. Credo che questo sia un passaggio storico fatto con la determinazione con cui l”amministrazione vuole inseguire la rinascita di tutte le aree strategiche”.

L’ATTUALE ORCHESTRA – Quanto al destino dell’attuale orchestra Fuortes è stato chiaro: “Il processo di esternalizzazione che avverrà prevede l’individuazione di un soggetto con il quale svolgere il servizio di orchestra e coro. Auspichiamo che parte dei musicisti dell’orchestra e del coro si riuniscano in un nuovo soggetto o associazione che potrebbe diventare la nuova orchestra del Costanzi, ma con una formula contrattuale del tutto diversa perché i musicisti non sarebbero più dipendenti del Teatro ma un’orchestra indipendente. Da parte nostra non c’è alcuna volontà di chiudere con i musicisti di coro e orchestra”. Fuortes ha poi precisato che “Sul Corpo di ballo del Teatro dell”Opera e sul resto della pianta organica “le decisioni sono demandate al nuovo Consiglio di indirizzo che si riunira” dal primo gennaio.

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