Mentre Ignazio Marino regala anzitempo ai romani il restyling di via del Babuino completamente pedonalizzata, nelle periferie diventa sempre più rischioso viaggiare sui mezzi Atac in balia di una violenza diffusa e incontrollabile. Ancora ieri un bus della linea 556 è stato preso a sassate e due ragazze sono rimaste ferite nel quartiere di Tor Tre Teste, in via Tovaglieri. Lo segnala Micaela Quintavalle, del sindacato Cambia-menti M410 che sulla sua pagina facebook scrive “Due ragazzi hanno lanciato pietre contro il bus all’altezza della chiesa moderna- ha scritto- Il vetro si è frantumato ferendo due ragazze, due innocenti passeggere. Una di loro è stata portata in ospedale”.
GLI EPISODI DI CRONACA – Appena un mese fa un gruppo di immigrati aveva dato l’assalto al bus 042 a Corcolle prendendo di mira la 33enne autista, finita in ospedale a causa delle sassate scagliate da un gruppo di stranieri, mentre il giorno dopo era toccato ad un’altra autista Atac fortunatamente rimasta illesa. Episodi che hanno creato reazioni xenofobe fra i residenti. Il 19 settembre un marocchino aveva aggredito e offeso l’autista di un autobus della linea urbana in via degli Eroi della Difesa a Spinaceto. La notte del 21 dicembre un individuo, successivamente arrestato, aveva aggredito un autista della linea 715 in via Licata e l’8 ottobre dello scorso anno analoga disavventura era capitata sulla linea 511 al capolinea della stazione Pantano-Borghese, mentre qualche mese prima in piazza dei 500 un gruppo di balordi tentava di derubare un filippino danneggiando l’autobus sul quale si era rifugiato.
LA CRISI DELLE PERIFERIE – Questi alcuni dei fatti riportati dalle cronache, ma la nostra personale esperienza va oltre le aggressioni agli autisti che è necessario proteggere magari blindando le cabine di guida, ma fa riferimento ai continui e diffusi micro danneggiamenti fatti di graffiti, danni ai sedili ed altro che purtroppo coinvolgono anche i mezzi Cotral senza contare lo stato pietoso dei treni metropolitani. E’ questo il contesto degradante dei mezzi pubblici che collegano le aree periferiche di quella che dovrebbe essere la grande città metropolitana. Ed è in questo contesto che stridono le iniziative di un sindaco che ama i riflettori mediatici sul centro città, ma pare non rendersi a conto del degrado progressivo dei servizi nelle periferie dove vive il 70% dei romani. Mentre c’è chi come il consigliere Stampete invoca vigliantes e cabine blindate naturalmente a carico delle esauste casse di Atac e la Pasionaria degli autisti Quintavalle richiede tutele adeguate per questi lavoratori, sfugge all’Amministrazione capitolina che queste forme di vandalismo, spesso oltre il codice penale, sono frutto di un progressivo degrado della vita, anche sociale, della banlieu romana dove microcrominalità, nomadismo e vandalismo si intrecciano e si diffondono inesorabilmente.
PIANO PER LA SICUREZZA – E siccome Marino non è il Rudolph Giuliani de’ noantri, continuare a proclamare la ‘tolleranza zero’ (come per anni ha strillato Alemanno) serve a ben poco se per le periferie non si arriverà ad un piano, un disegno organico di risanamento (allora si ‘epocale’ come ama dire il sindaco) che nel tempo faccia di Roma anziché la città museo a uso di frettolosi turisti, una città vivibile.