La bozza del piano industriale di Atac circolava ormai da giorni e riguarda una arco temporale che va dal 2015 al 2019 e oggi è stata presentata in Campidoglio in commissione, rendendo ufficiali le anticipazioni da noi pubblicate nei giorni scorsi. Il piano dunque prevede nell’immediato che l’anno prossimo gli abbonamenti annuali passino a 280 euro mentre quelli mensili da 35 a 38 euro. Il biglietto invece aumenterà nel 2016 anche se l’entità di questo aumento non è ancora stato definito.
I CONTI DELL’AZIENDA – I presupposti per il riequilibrio dei conti oltre che sulla tariffa si fondano sull’incremento dell’aumento della sosta a pagamento, sulla attivazione della metro C da Pantano a San Giovanni e sulla gestione in affidamento da parte delle Regione delle 3 linee ferroviarie regionali (Giardinetti, Viterbo e Lido) tanto più che il piano prevede un incremento dei servizi metroferroviari dal 35,4% al 42,3%. Per quanto riguarda tariffe e abbonamenti è prevista una radicale revisione dei canali di vendita con lo sviluppo elettronico della vendita on line e del’ e-ticketing. La partita più grossa sul versante dei ricavi sarà quella del recupero dall’evasione che l’assessore Improta stimava in alcune decine di milioni l’anno. A questo scopo Atac intende mettere in campo oltre ai 160 ‘verificatori’ attuali gli altri 200 AdT blu (sosta), i circa 45 AdT gialli per il controllo delle corsie preferenziali senza contare i 100 addetti ai parcheggi. Una task force di 400 verificatori dislocati soprattutto nelle ora di punta. Le sorprese arrivano invece quando si tratta del personale che attualmente è di 12.184 dipendenti destinati a ridursi a 11.738 l’anno prossimo sino a 11.686 nel 2016.
COSA SUCCEDERA’ AL PERSONALE – Cifre che viste così indicherebbero uno sfoltimento rilevante del personale, se non fosse che una lettura all’interno di questo dato ci dice ben altro perché gli addetti al servizio di superficie, ovvero gli autisti che attualmente sono 6.382 dovrebbero scendere a 5.951 per l’anno prossimo ed attestati a 5.928 nel 2016, mentre sostanzialmente stabile rimarrà il numero degli addetti alle metropolitane (1.372), il personale amministrativo e i dirigenti. Le cattive notizie per gli autisti non finiscono qui perché dovrà aumentare la produttività che dalle 32 dovrà passare alle 36 ore settimanali «attraverso l’incremento della punta massima a 7.15 h dalle attuali 6.20 h», mentre i macchinisti dovranno raggiungere «una condotta effettiva a turno ordinario pari a 900 ore annue». Il fatto curioso è che ci troveremo ad avere un controllore ogni 15 autisti sempre nella speranza che poi le multe vengano effettivamente pagate. Comunque sia, il piano prevede i conti Atac quasi in pareggio fra due anni mentre al momento occorre ripianare il buco del 2014 e occorrono 40 milioni solo per gli investimenti indispensabili. Nel 2016 Atac potrebbe presentarsi sui mercati finanziari come boccone appetibile e allora vedremo se si faranno avanti Ferrovie, che hanno già assicurato la loro disponibilità, o altri, ma con le sole gambe del Comune di Roma sarà difficile che la società possa avere un futuro tranquillo.
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