Sembra proprio che il ragioniere generale del comune di Roma Maurizio Salvi stia per lasciare la poltrona che occupa da oltre 10 anni, quattro in meno rispetto al segretario e direttore generale Liborio Iudicello che si insediò con Alemanno nel settembre 2008. Tocca dire che la vita con il nuovo sindaco Ignazio Marino non gli deve essere stata proprio facile se già nel settembre dell’anno scorso veniva sollecitato ad ‘un maggiore impegno’ per l’approvazione del bilancio 2013 con il sottinteso rimprovero di aver consentito l’approvazione del bilancio precedente presentato da Alemanno con grave ritardo nel novembre 2012. Poi nel’ ottobre del 2013 litiga con l’assessore Improta e minaccia le dimissioni. Alla base del «caso» i soldi da dare al consorzio Metro C e i pagamenti riferiti all’accordo transattivo firmato con Roma Metropolitane. Salvi si opponeva a questi pagamenti, rifiutandosi di firmare i mandati per saldare le fatture presentate già da qualche giorno. Così si viene a trovare fra due fuochi.
LO SCONTRO – Da una parte Improta e Iudicello che lo sollecitano a firmare, dall’altra l’ex assessore al bilancio e giudice amministrativo Daniela Morgante che tenta di dissuaderlo con due lettere una a lui e l’altra alla Corte dei Conti per chiedere chiarimenti. Poi si mette mano al portafoglio, ma la Morgante e il suo ragioniere generale da questo scontro ne escono politicamente indeboliti, tanto che nel giugno di quest’anno a fare le valige è proprio la Morgante. Alla quale con la benedizione del ministro Delrio e del presidente dell’Anci Piero Fassino subentra la nuova assessora Silvia Scozzese che chiude il bilancio 2013 e assapora i frutti transitori del decreto ‘salva roma ter’. Oggi sulla successione di Salvi si confrontano due linee di pensiero.
INCARICHI APICALI – La prima, quella della Scozzese, che vorrebbe un nuovo innesto addirittura dalle nebbiose vigne bresciane ben lontane dalle roventi sponde capitoline. L’altra, che propugna (come si diceva in politichese) il rinnovamento nella continuità con la nomina del vice di Salvi, il dottor Stefano Fermante. Questi, dopo aver assolto da dirigente nei comuni di Guidonia e Grottaferrata sbarca nel 2004 alla Provincia di Roma per assumere l’incarico di vice ragioniere generale solo nel luglio dello scorso anno poco dopo l’elezione di Marino. Insomma le pedine degli incarichi ‘apicali’ sembrano muoversi anche perché il ruolo di direttore esecutivo affidato a Massimo Bartoli da poco eletto presidente di Risorse per Roma, resta vacante. Ma visto che il coordinamento e la vigilanza sulle municipalizzate è stato affidato a Silvia Scozzese potrebbe accadere che quella funzione venga riassorbita nei compiti di Liborio Iudicello non solo segretario, ma anche direttore generale.
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