Atac, con i conti pignorati a rischio le linee bus

Dopo il pignoramento dei 77 milioni le aziende che riforniscono i bus di carburante potrebbero decidere di fermarsi in assenza di garanzie

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«È un rischio concreto, ed è per questo che stiamo mettendo in atto tutti gli strumenti possibili per evitarlo.» Così ha risposto Ignazio Marino poche ore fa a chi gli chiedeva se esistesse un rischio reale di blocco degli autobus a causa del contenzioso tra Atac e la società Roma Tpl che gestisce le linee periferiche. « E’ evidente – ha aggiunto- che ci sono delle preoccupazioni importanti sia mie che dell’assessore Guido Improta. Se noi dovessimo pagare decine di milioni di euro a un’azienda privata, questi verrebbero sottratti alla possibilità di avere più mezzi e più risorse umane.»

77 MILIONI – Il fatto è che dopo aver perso il lodo nei confronti dei  Roma Tpl e nonostante il ricorso in Cassazione che richiederà i suoi tempi, nel frattempo i privati hanno ottenuto il pignoramento di 77 milioni dai conti correnti di Atac paralizzandone praticamente la gestione. Quindi potrebbe essere questione di ore e poi tutti gli autobus che circolano in città rischiano di restare senza carburante perché alcune delle maggiori società che si occupano dell’approvvigionamento dei mezzi hanno comunicato ufficialmente la propria indisponibilità a rifornire Atac in assenza di garanzie. Con il risultato che da una settimana i conti correnti di Atac sono bloccati e con il timore che altri fornitori della società capitolina che vantano ben 400 milioni, richiedano garanzie per proseguire le forniture si accodino portando Atac alla paralisi. Intanto per tutelarsi il Campidoglio, nella riunione di giunta di oggi pomeriggio ha trasferito ad Atac 77 milioni ”cash” mediante una concessione di credito. In questo modo Atac potrà presentare le garanzie economiche in sede processuale. Ma il rischio di sospensione del servizio non viene eliminato: resterà attuale fino a quando il Tribunale non riconoscerà quella somma di 77 milioni come vera e propria garanzia.

RIUNIONE DI GIUNTA – L’amministrazione cerca così di correre ai ripari sostituendosi all’azienda sotto il profilo finanziario almeno sino al 25 novembre, quando si terrà l’udienza di opposizione al pignoramento. Poi giovedì la giunta risponderà all’assemblea capitolina appositamente convocata dal presidente Mirko Coratti alla presenza dell’assessore alla mobilità Guido Improta e in assenza del sindaco per quel giorno impegnato a Torino per un incontro con il suo collega Fassino. La scorsa settimana il sindaco si era recato dal procuratore capo Pignatone per sottolineare alcuni elementi interpretativi al limite della legalità  che potrebbero inficiare il lodo stesso, i cui effetti si trascinano comunque dal 2009 e anche se Marino scarica le responsabilità anche contabili sulla gestione di Alemanno, ma risulta piuttosto singolare che dalle Comunali in poi non si sia provveduto a sminare la situazione.

LA RISPOSTA DI ATAC – In serata la risposta del comune: “In merito a notizie di stampa riguardo alla difficoltà di approvvigionamento di forniture di carburante connesse al blocco dei conti correnti di Atac, operato a seguito del pignoramento richiesto da Roma Tpl”, l’assessorato alla Mobilità e ai Trasporti di Roma Capitale informa in una nota che “è stato raggiunto un accordo con il fornitore di gasolio ed è quindi scongiurato il fermo bus fino al 25 novembre, data dell’udienza fissata per l’opposizione al detto pignoramento”.

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