Dopo l’incontro di questa mattina fra Ignazio Marino e il vice segretario Lorenzo Guerini, parecchia acqua è stata gettata sul fuoco, tanto che fra poche ore il sindaco chiarirà la sua posizione sulle multe e poi pappa e ciccia, almeno per ora, sino alla prossima “marinata birichina”.
TONI DISTESI – Toni distesi questo pomeriggio, al termine dell’incontro fra il sindaco ed alcuni consiglieri del Pd. «Nel gruppo non c’è la tentazione di cedere alla possibilità di elezioni anticipate. Non c’è alcuna intenzione di andare al voto» che è un po’ come scoprire l’acqua calda visto che una alternativa a Marino per ora e forse a lungo non esisterà. L’incontro è durato circa un’oretta, una sorta di ‘sveltina’ nel corso della quale si è parlato del ”Panda gate” che non proprio è in cima ai pensieri dei romani, soprattutto di quelli che abitano nelle periferie. Ma non sarebbero mancati “passaggi” (brevi per carità, quasi sussurrati) sulla tenuta della squadra di governo e sul rimpasto di giunta.
CAMBIO DI GIUNTA – In proposito i consiglieri vorrebbero cambiare almeno il 50% della giunta, ma della nuova squadra se ne parlerà dopo l’assemblea di oggi, dove verranno presentate alcuni mozioni di sfiducia nei confronti del sindaco che sicuramente l’opposizione si vedrà respinte. In assenza di un capo gruppo è rispuntato Francesco D’Ausilio, riabilitato dopo la pubblicazione del disastroso sondaggio, che è stato molto loquace. Anzi, parlando delle multe ha detto che «non c’è quindi nessuna zona d’ombra rispetto a quanto il sindaco ha dichiarato. Questa vicenda si chiude in totale trasparenza rigettando qualsiasi congettura da parte dell’opposizione». Insomma ragazzi, calma che abbiamo scherzato. Intanto, paiono dire i consiglieri del Pd a Marino, dacci un po’ più di assessori e chiudiamo la partita. Ma pochi consiglieri democratici (come le rondini) non fanno primavera dopo quel diluvio tutto autunnale di critiche che ha coinvolto anche pezzi da 90 del Pd.
Intanto Marino scrive su Twitter: «Ci sono tanti poteri e tanti interessi che non gradiscono il lavoro che stiamo facendo. Sì, lo confermo»
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