«Spero che nelle prossime ore l’Assemblea capitolina voti le delibere di urbanistica tra cui quella sullo stadio della Roma. Ho molto insistito con i capigruppo e con il presidente Mirko Coratti perché si arrivasse a questo. Spero ora si voti al più presto perché prima lo faranno prima potremo posare la prima pietra e prima partiranno le assunzioni di 3.000 lavoratori». Queste la parole del sindaco di Roma, Ignazio Marino, in diretta su Radio Radio. Intanto le sue presunte dimissioni hanno messo in allarme il presidente James Pallotta che l’altro giorno scritto al primo cittadino per avere rassicurazioni sulle voci che stavano circolando.
LA RASSICURAZIONE – In tanti hanno scritto al sindaco Marino per queste voci che giravano su presunte dimissioni. Tra questi anche James Pallotta preoccupato che un cambio di guardia al Campidoglio facesse saltare i piani. O meglio il progetto dello stadio, che ora è in una fase piuttosto avanzata. Il sindaco ha sottolineato che «non ci sono dimissioni e nè elezioni in vista».
PROGETTO STADIO – Oggi sicuro, ma domani e poi dopo domani? Ovviamente il riferimento non è a domani in senso reale, ma questi continui attacchi che sta ricevendo il sindaco fanno tremare un po’ tutti. Pallotta compreso. Ma allora per quanto si potrà stare “tranquilli”? «Andiamo avanti, in modo convinto e deciso» ha spiegato Marino all’assemblea capitolina. E sempre in riferimento al progetto dello Stadio della Roma, il sindaco ha aggiunto che «per rassicurare la proprietà sulla nostra intenzione di procedere con un investimento privato di circa 1,5 miliardi di euro, che porterà infrastrutture pubbliche e 3000 posti di lavoro solo nella fase di costruzione». La speranza di Pallotta è che nei prossimi mesi non ci siano terremoti in Campidoglio!
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