Dopo l’esplosione di “Mafia Capitale” Ignazio Marino è ancora alle prese con il riassetto della sua squadra di governo. E mentre l’ormai ex assessore alle politiche sociali Rita Cutini, quella che per Buzzi e Carminati aveva rappresentato un ostacolo saluta con parole severe il Campidoglio, potrebbe arrivare al suo posto un’altra cattolica con pedigree nel sociale. Francesca Danese, parente dell’indimenticabile leader Dc Giulio Andreotti, presidente del Cesv Lazio (il centro del volontariato) e numero due di Csvnet, dopo la proposta del Campidoglio di entrare a far parte della squadra sta ricevendo dal mondo delle associazioni e del volontariato approvazione e sostegno.
VALUTAZIONI IN CORSO – Lei ci starebbe riflettendo e si è presa delle ore per confrontarsi con il mondo del sociale di Roma. E fa bene, anche se ormai sembra pronta per accettare l’incarico a nuovo assessore alle politiche sociali di Roma capitale. Nata ad Avezzano (L’Aquila) nel 1965 è educatrice di comunità ed epidemiologa sociale. Presidente del Cesv e vicepresidente di Csvnet (il coordinamento nazionale dei Centri per i servizi al volontariato), ma ha iniziato giovanissima ad impegnarsi nel Terzo settore diventando presidente di Anlaids Lazio dal 1993 e fino al 2001 (poi segretario nazionale dal ’99 al 2001). Attiva nel settore del volontariato, si è mossa nel campo della formazione e nella rappresentanza in organi come la consulta penitenziaria del Comune di Roma e poi nella Consulta socio-sanitaria del Comune di Roma. La Danese, esperta del settore e anima di quella parte del sociale che non specula su deboli e poveri potrebbe dunque arrivare in Campidoglio in un momento molto delicato, non solo per la giunta di Ignazio Marino, ma anche per il partito democratico della capitale.
IGNAZIO MARINO AL LAVORO – Lo sa il sindaco Marino, che cerca di cogliere l’occasione del momento e ha ricordato anche a Matteo Renzi che “in queste ore stiamo lavorando per dare alla città una giunta che prenda in considerazione i migliori talenti della nostra giunta, ed esterni”. Che il momento sia delicato lo sanno anche i pezzi grossi del partito come Giuliano Violante che oggi in una trasmissione televisiva non ha esitato a ricordare “Orfini dice che bisogna sbaraccare tutto, io credo che bisogna fare subito un congresso straordinario a Roma, ripulire quella che vada ripulito, ma ripulire non per dimenticare. Bisogna capire quali sono stai i processi che hanno portato a questo livello di corruzione”. Come dire, serve il congresso perché non bastano le dichiarazioni di intenti e due o tre assessori nuovi per dare una vera svolta.
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