Mafia Capitale: Buzzi resta in carcere, Mancini torna libero

Per il ministro dell'Interno Alfano parla del lavoro dei commissari e del possibile scioglimento del Comune

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Il tribunale del Riesame di Roma ha confermato la custodia cautelare in carcere per Salvatore Buzzi, Giovanni De Carlo e altri 9 indagati nell’inchiesta Mafia Capitale. L’ex direttore generale dell’Ama Giovanni Fiscon è andato ai domiciliari, mentre a Riccardo Mancini, ex amministratore delegato dell’ent Eur, è stata concessa la libertà. Sull’inchiesta è intervenuto stamane il ministro dell’Interno agnellino Alfano.

LE PAROLE DI ALFANO – “Ho visto tanta approssimazione nel giudicare l’inchiesta. Rinnovo la stima e la fiducia al procuratore di Roma Giuseppe Pignatone per una inchiesta che e’ fondata”. Cosi’ il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, nel corso della presentazione dei risultati operativi conseguiti nel 2014 dalla Dia, sulla inchiesta “Mafia capitale”. Alfano ha poi voluto fare una riflessione sul 416 bis e sul reato di mafia. “Forse c’e’ ancora qualcuno che ritiene che l’associazione mafiosa sia aver un club che ha sede a Corleone”. La mafia – ha proseguito Alfano – è “un metodo, una cultura” che si serve della intimidazione e dell’omertà per raggiungere obiettivi illeciti. “La mafia non è quella che si associa alla coppola storta”.

IPOTESI SCIOGLIMENTO – E sul possibile scioglimento del consiglio comunale al Campidoglio: “Non voglio anticipare nulla. Gli ispettori sono al Comune e lavorano”. “Bisogna avere i piedi di piombo – ha aggiunto Alfano – quando si tratta di sospendere la democrazia di una amministrazione”.

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