Comune di Roma, i magnifici tre della nuova giunta Marino

La buona volontà (e nemmeno la loquacità) non manca ai tre nuovi assessori che fra dichiarazioni ed interviste non si sono certo risparmiati in questi giorni

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La buona volontà (e nemmeno la loquacità) non manca ai tre nuovi assessori della Giunta Marino che fra dichiarazioni ed interviste non si sono certo risparmiati in questi giorni.

FRANCESCA DANESE – Partiamo da Francesca Danese cui spetta la responsabilità del sociale che fu della dimissionaria Rita Cutini e della casa assessorato ricoperto da Daniele Ozzimo anch’egli dimissionario perché indagato nell’ambito dell’inchiesta Mafia Capitale. Ospite ieri mattina di Radio Città Futura la Danese afferma che sta «studiando tutte le questioni più urgenti‚ senza farsi prendere dall’emergenza «perché questa città ha bisogno di essere ristudiata e rivalorizzata» Per il momento assicura che «860 nuclei che rischiavano di essere spostati, non lo saranno» mentre è già al lavoro per elargire il buono casa (supponiamo alle famiglie degli sfrattati attualmente ospitate nei residence) mentre bisogna trovare una soluzione per la morosità incolpevole come annuncerà il 30 dicembre. Poco più di quanto affermato da Ozzimo poco prima delle sue dimissioni. «In questo momento – prosegue la Danese- sto prendendo pezzi di bilancio da una parte e dall’altra» ma assicura che non intende sforare mai più il bilancio, cosa che non era certo nei pensieri nemmeno del suo predecessore. Infine l’entusiasmo le prende la mano perché se fosse stato per lei avrebbe denominato il suo assessorato ”Anticrisi e della qualità della vita”.

ALFONSO SABELLA – A seguire l’intervista al Corriere il magistrato preposto alla legalità Alfonso Sabella il quale dopo aver ricordato di aver catturato il mafioso Bagrella (quasi vent’anni fa) insieme all’attuale capo della Procura romana Pignatone precisa che il suo incarico in giunta riguarderà «legalità, contratti, appalti» precisando, se ne ce ne fosse bisogno che lui è un tecnico e non un politico. Non solo ma che non intende fare la bella statuina in giunta, pronto a fare le valigie se così fosse. Poi mette saggiamente il dito nella piaga quando afferma «vedo che tutti chiedono le carte, Cantone, la Procura, la commissione prefettizia, io… Credo che sia il caso di convocare tutte le parti e trovare un modo per evitare la paralisi amministrativa». Alla domanda sulla differenza fra la mafia romana e quella siciliana risponde «la battuta che mi viene facile è che a Palermo cercavo latitanti, sapevo chi erano i mafiosi ma non sapevo dove stavano, mentre qui forse si sa dove stanno le persone ma non si sa chi esse siano in realtà».

MAURIZIO PUCCI – Ultima chicca l’intervista di Repubblica al neo assessore ai lavori pubblici Maurizio Pucci, l’unico che conosce veramente la macchina amministrativa capitolina. Ovviamente l’intervistatore gli cita la telefonata intercettata dove Buzzi diceva «Quello ruba per il partito ma qualcosa gli rimane attaccata» ma risponde secco «le pagelle non me le dà chi è in carcere accusato per il 416 bis» ricordando un’altra intercettazione nella quale i sodali di mafia capitale temevano che Pucci prendesse il timone di Ama. Vanta i 350 cantieri del Giubileo messi in piedi ai tempi di Rutelli sindaco terminati per il 96,1% entro il 31 dicembre del 1999 prima del Giubileo e poi entra nel vivo delle sue intenzioni. «Dall’inizio della giunta Marino – aggiunge – ho curato i progetti speciali, la pedonalizzazione dei Fori, quella del Tridente, la cerimoniali canonizzazione dei due Papi. Provengo da un’esperienza di gestione dei cantieri e del funzionamento della città». Ora ci svela che per la manutenzione della città «c’è bisogno anche di investimenti privati. Nuove forme di project financing o di “adozioni” di strade da parte dei cittadini». E fa l’esempio dell’accordo in fieri con i commercianti di via Merulana che a fronte di una riduzione della tassa del suolo pubblico, dovrebbero assumersi il costo dell’arredo urbano trasformando «via Merulana in boulevard Merulana». Infine assicura che rimuoverà i sampietrini dalle strade dove passano i mezzi pubblici come in via Nazionale, questione che appassiona i cultori della materia da decenni. Quindi, per sintetizzare, c’è la Danese ambirebbe ad essere l’assessore “anticrisi e per la qualità della vita”, il magistrato che è pronto a far le valigie se deve solo fare da comparsa al sindaco terminator e Pucci che ci vuol portare a livelli della rive droite della Senna. Auguri.

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